Peste suina e cinghiali, Coldiretti: "Necessario intervenire subito"
Coldiretti ha ribadito la necessità di fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti dall’epidemia
Diffusione della peste suina e depopolazione dei cinghiali: Coldiretti Varese chiede interventi celeri per evitare che l'epidemia si diffonda anche nel Nord della Lombardia.
Peste suina e cinghiali: Coldiretti chiede interventi immediati
“Bene la nomina dei tre subcommissari, ora occorre agire in fretta contro l’invasione dei cinghiali partendo dalle zone più importanti dal punto di vista suinicolo valutando anche l’eventuale istituzione di barriere di contenimento. Dobbiamo intervenire a sostegno delle imprese, non c’è più tempo da perdere e il nostro territorio va assolutamente difeso”.
Questo il commento di Pietro Luca Colombo, presidente di Coldiretti Varese, alla notizia della nomina decisa in una riunione al Ministero della Salute, durante la quale è stata annunciata la nomina di tre subcommissari con deleghe specifiche e dove sono stati anche spiegati alcuni dettagli sull’intervento dell’esercito per la depopolazione dei cinghiali.
Tempi certi e ulteriori risorse
Coldiretti ha ribadito la necessità di fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti dall’epidemia di PSA (Decreto MASAF) ampliando il periodo interessato (ad oggi previsto fino a novembre) almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà.
“Ma, soprattutto, serve fornire adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza ed evitare che il morbo dilaghi e raggiunga territori finora immuni, come il nord Lombardia. Vietato abbassare la guardia” continua Colombo.
Inoltre, Coldiretti sostiene la proposta sulla quale si stia lavorando presso le istituzioni europee per creare una Zona di restrizione di PSA con focolaio di cinghiali, alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici. Inoltre, è ritenuto necessario normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli.