Appuntamento allo stadio per la presentazione di "Castellanza sono io"
“Castellanza sono io” desidera essere uno strumento che possa essere utile per dialogare con tutti: atleti, giocatori, tecnici, accompagnatori, simpatizzanti, tifosi
Mercoledì 17 gennaio alle ore 18, presso la sala stampa dello stadio “Giovanni Provasi” di Castellanza ci sarà la presentazione del progetto "Castellanza sono io".
Appuntamento allo stadio per la presentazione di "Castellanza sono io"
“Castellanza sono io” desidera essere uno strumento che possa essere utile per dialogare con tutti: atleti, giocatori, tecnici, accompagnatori, simpatizzanti, tifosi e che si propone di dare vita a percorsi virtuosi per formare i ragazzi (e non solo) all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che ad ognuno compete nella società in cui vivono, attraverso percorsi esperienziali.
Nello specifico, i temi che si vogliono approfondire sono i seguenti:
- Identità territoriale
E’ il risultato di una storia, della percezione che ognuno ha di sé stesso, della propria coscienza, di esistere come persona in relazione con gli altri individui con i quali forma un gruppo sociale come la famiglia, un’associazione; insomma, la società nelle sue più ampie sfaccettature.
L’identità territoriale è di un popolo, della propria cultura (patrimonio globale ed evolutivo dell’individuo e dei gruppi sociali al quale appartiene), che sono proprie di quel luogo e della gente che lo sostiene e lo anima, con la propria presenza e interazione che attribuisce significato al luogo. Pertanto mantenere una identità territoriale non è il rifiuto di ciò che non appartiene a quel luogo, ma sostenere la cultura e la tradizione del luogo stesso rafforzandola nel dialogo, nel confronto e nel rispetto delle diversità.
- Ambiente
Nella nostra società, pur parlando spesso di sostenibilità, ci accorgiamo che nella realtà non abbiamo un atteggiamento totalmente virtuoso. Pertanto, praticare realmente quello che chiamiamo cura dell’ambiente diventa spesso relegato a rari momenti che poco incidono nella nostra esistenza. Quindi con l’aiuto di alcune pratiche applicabili nel quotidiano e nelle attività domestiche, si può costruire un modello fruibile da chiunque, con l’impegno di ogni singola persona, con il sostegno di enti pubblici, progettando alcuni momenti strutturati come puliamo il nostro quartiere, il parco, i boschi, sensibilizzazione nelle scuole, incentivare le pratiche di riduzione di qualsiasi forma di spreco, gestione virtuosa dei rifiuti, tutti momenti da condividere sui campi, in famiglia, con gli amici.
- Dipendenze tecnologiche
L’utilizzo degli strumenti tecnologici in modo virtuoso.
Oggi i ragazzi, ma spesso anche gli adulti, hanno un legame molto stretto con il cellulare e con i videogames tanto da sviluppare una dipendenza (nomofobia), difficilmente riconosciuta, che spesso genera repentini sbalzi d’umore, isolamento sociale, difficoltà nella relazione ed altri significativi disagi. Gli esperti di dipendenza tecnologica hanno sviluppato, oltre alle terapie specifiche, una serie di trucchi per limitare l’uso del cellulare e per evitare di utilizzarlo nei momenti meno opportuni. L’obiettivo è quello di aiutare le persone a prendere coscienza di tutto ciò e riconquistare il proprio potere sui nostri dispositivi elettronici, trasformando un oggetto che ormai è in grado di dominarci, in uno strumento al nostro servizio per il nostro reale benessere.
Renato Radaelli, educatore professionale:
“Vorremmo presentare queste tre tematiche che andremo a investigare e proporre in maniera fattiva nel corso dell’anno sia ai genitori sia ai ragazzi ma anche alla gente del territorio. Sono tre tematiche molto importanti. Occorre agire sul territorio per rivalutare quanto già esistente per fare in modo che l’identità territoriale venga riscoperto, rivalutato e potenziato. L’integrità territoriale è dovuta a una trasmissione di conoscenze e tradizioni che fanno permettono alle persone di sentirsi parte integrante della comunità e bisogna lavorare su questi aspetti per aumentare il legame tra i cittadini e il territorio. L’inclusione si attua attraverso il rinnovarsi delle tradizioni. Per quanto riguarda l’ambiente, verranno invece organizzate giornate specifiche sia in società sia all’esterno per aumentare la sostenibilità dell’area che ci circonda. Infine, altro aspetto importante riguarda le dipendenze tecnologiche; le ultime analisi sottolineano come i ragazzi, attraverso l’utilizzo smodato degli strumenti tecnologici, sono avviati a un ritiro sociale, che rappresenta una vera e propria patologia. In questo ultimo caso, vorremmo proporre degli incontri con degli specialisti per approfondire la tematica, in quanto si tratta di un argomento molto complesso dal punto di vista pedagocico. E’ un lavoro molto lungo, occorre calma per sviluppare tutto per il meglio e stimolare l’opinione pubblica”.
Alberto Affetti, Presidente della Castellanzese: “Castellanza sono io nasce da esigenze reali che la società odierna evidenza quotidianamente. L’USD Castellanzese 1921 non vuole essere solo calcio, ma anche sostegno nei confronti di un futuro per i giovani che non si prospetta affatto roseo. Credo nelle potenzialità dei nostri ragazzi, i quali sono come soldati mandati in guerra con il fucile in mano, ma senza colpi in canna. Dobbiamo essere noi adulti a preparare i nostri figli ad affrontare le problematiche che questo mondo sempre più complicato ci carica sulle spalle ogni giorno. Bisogna cambiare atteggiamento e per far questo ci dobbiamo impegnare un po’ tutti, mondo dello sport compreso.”