Il presepe vivente emoziona Gerenzano
L'evento è stato organizzato dal gruppo giovani dell'oratorio e ha coinvolto tutti i bambini dell'asilo e della primaria.
Come tradizione in vista del Natale, il presepe vivente dell’oratorio di Gerenzano ha commosso i fedeli, creando un’atmosfera suggestiva in centro nel pomeriggio di sabato.
Il presepe vivente emoziona Gerenzano
La grande novità di quest’anno è stata che il gruppo giovani ha curato la stesura dei testi e la regia e ha voluto introdurre, per narrare la sacra rappresentazione, la figura dell'evangelista Luca per evidenziare l'importanza del Vangelo. Il personaggio di san Luca con il suo vangelo sotto al braccio e una lanterna in mano, accompagnato dall'angelo Gabriele, ha condotto la narrazione seguendo Maria e Giuseppe in tutte le vicende. Dopo alcune letture tratte dai profeti che annunciavano la venuta del Salvatore, è iniziata la narrazione con l'Annunciazione dell'angelo Gabriele a Maria, la visita di Maria alla cugina Elisabetta, che sarebbe divenuta la madre di Giovanni il Battista, per proseguire con il sogno di Giuseppe, promesso sposo di Maria che, per seguire fino in fondo la volontà di Dio, ha avuto bisogno di un Angelo del Signore. Vi è poi la vicenda del censimento che costringe Giuseppe e Maria, ormai vicina alla data del parto, a mettersi in cammino per un lungo viaggio da Nazareth verso Betlemme, fino a giungere all'umilissimo giaciglio in una mangiatoia posta in una grotta dove Gesù è venuto al mondo, dimenticato e osteggiato dai ricchi e potenti, ma riconosciuto e accolto dai più umili.
Il centro ha cambiato volto per la speciale occasione
Tutte queste vicende si sono snodate in un percorso che da piazza XV aprile è arrivato sino in piazza della chiesa per concludersi in oratorio dove, davanti alla Sacra Famiglia, son giunti tutti i partecipanti: i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie che animavano le varie botteghe dislocate in piazza, la schiera degli angioletti di seconda elementare e il gruppo di pastori di terza, tutti accorsi a lasciare i doni, frutto del loro lavoro, ai piedi di Gesù Bambino. Dopo la conclusione di don Paolo Zibra, che ha ricordato che tra le tante distrazioni e occupazioni Natale è innanzitutto Gesù che nasce, sulle note del coro parrocchiale, che ha accompagnato con i canti tutto il percorso, ci si è potuti scaldare con tè e vin brulé, gustando panettone e pandoro.