l'appuntamento

Una serata contro la violenza per "Imparare ad amare"

L’evento prevede anche un momento che coinvolgerà il pubblico in una esperienza nuova e di aiuto diretto a chi è vittima di violenza di genere

Una serata contro la violenza per "Imparare ad amare"
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Sabato 25 novembre, alle ore 21, la lista civica Progetto in Comune presenterà, presso la Biblioteca di Cogliate, una serata dal titolo “INSEGNAMI AD AMARE – Educare alle relazioni affettive per la prevenzione della violenza di genere e promuovere strumenti di tutela”.

Una serata contro la violenza per "Imparare ad amare"

“Abbiamo voluto organizzare un vero e proprio incontro tra cittadini e professionisti che lavorano a fianco delle istituzioni e che si occupano di prevenzione della violenza di genere, ma non solo” spiega la consigliera comunale di Progetto in Comune Annamaria Uboldi. “Alla serata prenderanno parte anche alcune associazioni culturali del territorio, che presenteranno dei contributi artistici. Siamo molto contenti che così tante persone abbiano voluto collaborare per la realizzazione di questo evento, perché in questo momento storico riteniamo urgente e importante che di prevenzione alla violenza si parli con competenza e professionalità e che tutti si sentano coinvolti e vogliano portare il proprio sostegno”.

Alla serata interverranno: Matteo Fabris psicologo, Raffaella Damonte medico pediatra e Vicepresidente associazione Germoglio Viola, Edoardo Rossi avvocato penalista, Giulia Lucariello assistente sociale servizio minori prevenzione e tutela, Chiara Gambarini psicologa.

Un invito per tutti i partecipanti

L’evento prevede anche un momento che coinvolgerà il pubblico in una esperienza nuova e di aiuto diretto a chi è vittima di violenza di genere.

“Abbiamo pensato a un piccolo gesto ma dall’enorme significato” sostiene Uboldi. “A tutti i partecipanti consegneremo dei biglietti scritti in più lingue con l’invito a rivolgersi al 1522, numero nazionale antiviolenza o al centro antiviolenza più vicino. La richiesta sarà quella di lasciarli in posti frequentati da soggetti a rischio o ovunque vi siano persone che potrebbero averne bisogno. Il messaggio è destinato a chi è vittima di violenza e non trova il coraggio di tutelarsi. Lo abbiamo chiamato 'carecrossing' ovvero 'passaggio di cura'. Crediamo che ognuno di noi possa contribuire a combattere questo fenomeno e se questo piccolo gesto salverà anche solo una vita o contribuirà ad aumentare la consapevolezza nelle persone, ne sarà valsa la pena.”

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