Finalmente a casa. E pronto a tornare, gradualmente, a condurre la squadra per gli ultimi mesi di mandato dell’Amministrazione di Gorla Minore.
Il sindaco è tornato a casa dopo il ricovero
Dopo un intervento imprevisto, per risolvere un problema di salute improvviso, e la riabilitazione seguente il sindaco Vittorio Landoni racconta le sue settimane di distanza e di apprensione, nelle quali ha ricevuto forti l’amicizia, l’incoraggiamento e il calore delle tante persone con le quali nel tempo ha costruito rapporti veri e l’affetto di un paese intero.
Ho ricevuto tanto affetto
«E’ stato un evento particolare che peraltro ho affrontato inconsapevolmente, come fosse una semplice difficoltà che dovevo superare con razionalità e pragmatismo. Di fatto nulla è dipeso da me, ma devo ringraziare Dio che la situazione non fosse così compromessa come sembrava e il personale – dottoresse e infermiere – del reparto cardiologia della Humanitas di Castellanza che sono state eccezionali sia nell’intervento immediato che nei nei giorni successivi. Ho la ben chiara consapevolezza che le circostanze avrebbero potuto essere diverse, con conclusioni diverse. Ho chiesto a mia moglie, alle mie figlie e ai miei più stretti collaboratori di divulgare con discrezione l’evento per non creare una eccessiva sovraesposizione personale. Ma nello stesso tempo era ovvio che la notizia si sarebbe diffusa, perché sono tante le persone con cui tengo rapporti di conoscenza e di amicizia e a qualcuno l’ho dovuto personalmente dire dopo circa 10 giorni, quando avendo avuto la possibilità di consultare i telefoni ho visto numerosi messaggi di vicinanza e incoraggiamento».
Vicinanza che ha fatto bene
Una vicinanza che ha fatto ulteriormente bene al cuore: «Quello di cui sono particolarmente contento è il riscontrare che al di là delle cose in cui ci si impegna e di ciò che si fa, rimangono i rapporti con le persone che si sentono accolte e ascoltate e che di rimando riconoscono in me una persona della quale si può aver fiducia, a cui corrispondere con la propria amicizia. L’essenza del mio essere anche sindaco è proprio questa: costruire rapporti di reciproca fiducia e amicizia al di là di tutti gli ostacoli che questa società porta con sé. Non si costruisce una comunità se non ci si mette per primi in gioco con tutti i difetti ma anche con le peculiarità che ciascuno possiede e questo porta alla fine frutti abbondanti di condivisione e reciproco rispetto.».