Anziane e sole: dipendente sottrae più di 170mila euro dai loro risparmi
La sleale promotrice aveva inoltre attivato alcune polizze con il solo fine di raggiungere gli obiettivi commerciali aziendali
Ad un ex dipendente di servizi postali e finanziari sono stati confiscati 177mila euro indebitamente sottratti ad ignare anziane del saronnese dai loro risparmi.
Sottratti ad anziane e sole risparmi per 177mila euro
Finanzieri della Guardia di Finanza di Varese hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca, per un valore pari a 177.000 euro, nei confronti di una ex dipendente di una società di servizi postali e raccolta risparmio, condannata dal Tribunale di Busto Arsizio per essersi indebitamente appropriata di risparmi accumulati nel tempo da molteplici pensionati del saronnese.
Le indagini svolte dalla Compagnia Guardia di Finanza di Saronno con il coordinamento della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno permesso, dopo puntuali e scrupolosi riscontri, di ricostruire le illecite operazioni di prelevamento di denaro da diversi libretti di risparmio.
I soldi sottratti dai loro conti
In particolare si evidenzia come la condannata abbia agito con funzioni di “Specialista Commerciale Finanziaria” risultando dunque incaricata di pubblico servizio avendo per ragione del suo servizio la disponibilità materiale dei libretti di risparmio/conti corrente intestati ai clienti del proprio ufficio.
Le vittime sono per lo più persone anziane, vedove e comunque soggetti non in grado di gestire in completa autonomia il proprio portafoglio finanziario, nei cui confronti la consulente infedele aveva instaurato un rapporto di fiducia talmente radicato da essere considerata dalle parti lese stesse come una persona di assoluta affidabilità e da consentirle, in taluni casi, di poter frequentare le loro dimore.
Il denaro fraudolentemente prelevato veniva in parte utilizzato per condurre uno stile di vita ben al di sopra delle proprie possibilità ed in parte trasferito su conti e prodotti finanziari riconducibili a sé e ai propri familiari.
Attivato polizze per raggiungere premi aziendali
La sleale promotrice aveva inoltre attivato alcune polizze con il solo fine di raggiungere gli obiettivi commerciali aziendali ed ottenere conseguentemente un premio di produttività maggiore.
La Corte d’Appello di Milano, confermando parzialmente quanto già disposto in primo grado dal Tribunale di Busto Arsizio, ha dunque condannato la consulente alla pena rideterminata di anni 3 e mesi 6 di reclusione ed ha applicato la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici in perpetuo disponendo altresì il risarcimento danni in favore della parte civile della società di investimenti finanziari e spedizioni quale parte civile.
In esecuzione della sentenza passata in giudicato, le Fiamme Gialle hanno confiscato le somme di denaro
presenti sui conti bancari riconducibili alla citata promotrice finanziaria, equivalenti al profitto del reato perpetrato.
L’odierna operazione della Guardia di Finanza si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare il contrasto alle condotte illecite connotate dal movente dell’arricchimento illecito in danno delle fasce deboli facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico finanziaria, restituendo alla collettività la ricchezza illecitamente accumulata.