Saronno

Mozione in consiglio: "Anche Saronno diventi Comune di frontiera"

Fra la Città dell'Amaretto e la terra elvetica meno dei 20km della fascia di frontiera

Mozione in consiglio: "Anche Saronno diventi Comune di frontiera"
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I capogruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno depositato oggi, giovedì 28 settembre, una mozione per richiedere il riconoscimento del Comune di Saronno come comune di confine nella fascia di 20 km dal confine elvetico.

Saronno Comune di frontiera? Mozione in consiglio

Saronno come Misinto, Comune di frontiera? Questa la richiesta che Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno presentato per il prossimo consiglio comunale della Città dell'Amaretto. Una mozione che arriva a conclusione di "un lavoro che abbiamo seguito da mesi e che ha richiesto la collaborazione di amici frontalieri e nostri rappresentanti in Parlamento ed in Regione", spiegano le forze di minoranza.

Non è solo una questione "geografica": l'inserimento di Saronno fra i Comuni di frontiera infatti permetterebbe il riconoscimento ai saronnesi che lavorano in Svizzera dello status di frontalieri, e quindi dei conseguenti benefici fiscali. Un riconoscimento finora negato, che porta chi trova lavoro oltreconfine a trasferirsi  di qualche chilometro nei municipi di frontiera".

E' tutta questione di misure:

"Abbiamo verificato che la Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha verificato con l’Istituto Geografico Militare che il Comune di Saronno rientra nella fascia dei 20 km dal confine elvetico - chiariscono i proponenti -  Pertanto qualora l’Autorità Svizzera dovesse comunicare frontalieri residenti nel Comune di Saronno, sarà cura della Direzione richiedere i dati necessari per procedere d’ufficio all’accredito dei ristorni al Comune di Saronno".

In caso di approvazione della mozione, sarà poi compito del sindaco e della Giunta attivare le procedura necessarie con i Ministeri e gli organi competenti.

"Riportare gli ex saronnesi in città"

"E’ necessario riportare a vivere a Saronno ex cittadini saronnesi lavoratori frontalieri che si siano spostati altrove - spiegano in un comunicato -  Questo fine è stato sancito anche dal Consiglio Comunale di Saronno con delibera di consiglio del 1 marzo 2018 dove si approvava a larga maggioranza uno schema contrattuale tipo per edilizia convenzionata nell’ambito dell’Edilizia Residenziale Sociale prevista dal Piano di Governo del Territorio, il cosiddetto 'convenzionato saronnese' che prevede di favorire i saronnesi nell’acquisto della casa a prezzo convenzionato o agevolato o nella locazione della casa a canone convenzionato, in particolare giovani coppie che lavorano, far tornare a vivere a Saronno ex residenti saronnesi trasferitisi altrove che lavorano a Saronno o in uno dei Comuni delle Province di Varese, Como, Lecco, Milano, Monza e Brianza, Lodi, Novara o in uno dei Comuni del Canton Ticino, fare in modo che i saronnesi non debbano trasferirsi altrove per il costo eccessivo di appartamenti, per la crisi del lavoro, recuperare il centro cittadino ed il tessuto urbano consolidato".

Ci sono poi i potenziali residenti che Saronno potrebbe attirare, grazie al "combinato" fra l'accesso allo status di frontaliere e i collegamenti con Milano, i capoluoghi lombardi e il Piemonte. Oltre che con la Svizzera, chiaramente.

"Riteniamo che sia strategico che il Comune di Saronno entri a far parte dei comuni di confine per attrarre investimenti e collaborazioni sinergiche con gli altri comuni di confine".

Il sogno Zes

"Il Comune di Saronno in quanto comune di confine potrebbe essere compreso nella futura costituenda Zona Economica speciale (ZES) delle aree della regione Lombardia confinanti con la Svizzera al fine di creare condizioni favorevoli in termini doganali, fiscali, finanziari e amministrativi per favorire l'insediamento nella ZES medesima di aziende che svolgono attività d'impresa e per promuovere lo sviluppo economico attraverso particolari agevolazioni per le imprese e favorire l'occupazione dei lavoratori".

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