L'ultimo saluto di Venegono a Luigi Macchi

Un'intera comunità si è stretta oggi, lunedì 28 agosto, attorno alla famiglia di Luigi Macchi, il fondatore dell'omonima azienda venegonese, scomparso venerdì a 97 anni.

L'addio a Luigi Macchi

Un uomo che ha dato tanto alla sua Venegono e a tante famiglie. In tantissimi oggi hanno voluto dare un ultimo saluto al fondatore della Macchi Spa, l'azienda fondata nel 1961 e diventata di anno in anno, di innovazione in innovazione, fra le prime sul panorama mondiale nel campo dell'estrusione di film plastici.

Rappresentanti delle istituzioni, dipendenti e anche tanti volti dell'associazionismo venegonese, che hanno voluto portare le proprie condoglianze alla famiglia dell'industriale e testimoniare con le proprie parole, con un gagliardetto o anche solo con la propria presenza il loro sentimento di gratitudine.

Nella chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo sono stati per primi i nipoti a ricordare l'uomo, il nonno, seguiti subito dal presidente della Laav Bruno Crespi e dall'amico e presidente Avis Armando Consonni. Davanti al feretro, gli stendardi dell'Avis e dell'Amatori Moto Frera di Tradate. Fuori, la corona con la firma dei dipendenti della sua Macchi.

"Siamo qui mossi da una grande gratitudine - le parole nell'omelia di don Giandomenico Colombo, ex parroco di Venegono Inferiore - Luigi ha reso famoso Venegono nel mondo con la sua prestigiosa azienda e ha dato lavoro e futuro a tante famiglie. Siamo grati a lui per l'interesse che manifestava per il suo paese e per l'attenzione che ha sempre avuto per la parrocchia e le varie associazioni. Ci piace ricordarlo come un uomo che ha dato l'anima, per il suo lavoro e per la sua fammiglia. Luigi lo ricordo così, come uno che mette l'anima del lavoro, nella sua azienda frutto del lavoro delle sue mani e del suo genio creativo. Lui lì ha realizzato il suo capolavoro".