L'ultimo saluto a Luca Re Sartù unisce il mondo intero
La chiesa di Sant'Ilario era gremita in ogni ordine di posto per dare l'ultimo saluto al giovane scomparso all'età di ventiquattro anni, di ritorno dal Portogallo
La comunità marnatese si è stretta attorno ai genitori e al fratello Davide nel giorno del funerale
La vicinanza del Santo Padre alla famiglia
Un dolore che fa male al cuore, al quale è impossibile sottrarsi, che non svanirà mai nonostante il tempo che passa, con i ricordi che vivranno all'interno di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere e frequentare Luca Re Sartù.
Si è tenuto nella mattinata di venerdì 18 agosto il funerale di Luca, scomparso improvvisamente all'età di 24 anni, dopo il rientro dal Portogallo, dove aveva partecipato alla trentasettesima Giornata Mondiale della Gioventù. E proprio con la canzone simbolo della manifestazione sono iniziate le esequie.
La comunità marnatese ha scelto di stringersi in un grande abbraccio collettivo, partecipando al funerale, tenutosi nella chiesa di Sant'Ilario e officiata dal Vicario Episcopale Mons. Luca Raimondi, in una giornata nella quale è stato dichiarato il lutto cittadino, con le bandiere del Municipio a mezz'asta.
Nella chiesa gremita in ogni ordine di posto non c'erano però solo i cittadini di Marnate, bensì tutto il mondo, che si è stretto alla famiglia di Luca nel dare l'ultimo saluto.
E la testimonianza arriva direttamente dal Santo Padre, che ha voluto mandare il suo pensiero alla famiglia, telefonando direttamente alla mamma di Luca; la vicinanza di Papa Francesco si unisce a quella portata da Monsignor Américo Aguiar e da Monsignor Mario Delpini.
Il Vangelo della Trasfigurazione è stata alla base dell'omelia, lo stesso pronunciato dal Papa proprio pochi giorni fa a Lisbona, ascoltato attentamente da Luca, nella quale compaiono tre verbi: brillare, ascoltare e saper accantonare la paura.
Brillare, lo splendore di luce; non si brilla perché si va sotto i riflettori, si brilla per una vita intensa, vissuta nell'amore. Luca poteva fare tante scelte come molti giovani fanno oggi, a cominciare dall'ultima che ha fatto, quando Luca ha scelto di passare il suo agosto, le sue ferie, nella ricerca di Gesù Cristo (...). Ascoltare, come ha fatto Luca, che si è messo in ascolto di Dio e degli altri; si può vivere così, la sua gioia era ascoltare il Signore e i suoi fratelli più piccoli. E infine, non temere, non aver paura - la frase che Gesù ripete più spesso nel Vangelo - ed è Luca che lo dice a tutti noi, ai suoi familiari, a questa comunità, al Portogallo, a tutti i giovani del mondo, che sentiranno che c'è stato un giovane buono, che ha brillato di luce propria e ha ascoltato la parola del Signore.
Luca è volato in cielo, ma anche da una scomparsa così dolora e incomprensibile può nascere un messaggio, ed è quello che sta già trasmettendo a tutti da lassù.
Stefano Benetazzo