L'Ospedale Unico arriva a Montecitorio: interrogazione di Dori (AvS)
Nell'interrogazione ai due ministeri la richiesta: bloccare l'operazione e destinare le risorse sugli esistenti ospedali di Busto e Gallarate
Le preoccupazioni sul futuro Ospedale Unico Busto-Gallarate e sul futuro delle altre strutture dell'Asst Valle Olona arrivano alla Camera dei Deputati con un'interrogazione firmata dall'onorevole Denis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra.
Interrogazione ai Ministri sull'Ospedale Unico
I problemi dell’ASST Valle Olona approdano a Montecitorio grazie ad un’interrogazione parlamentare a risposta scritta (la nr. 4/01228) presentata lunedì 26 giugno dall’onorevole Devis Dori, del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e rivolta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e a quello della Salute.
Un'operazione da anni al centro delle discussioni e del dibattito politico, sia per il costo (fra i 350 e i 500 milioni di euro), sia per le ripercussioni che potrebbe avere sulle altre strutture ospedaliere dell'Asst Valle Olona che già, come l'ospedale di Saronno, si trovano da anni a far fronte e pesanti criticità.
Ai due Ministeri interpellati, una richiesta: quella di fermare l'operazione e utilizzare quelle risorse proprio sulle altre strutture.
L'interrogazione
Di seguito il testo dell'interrogazione:
"Premesso che :
in un'area verde di 167 mila metri quadrati nel comune di Busto Arsizio è prevista la realizzazione del cosiddetto ospedale unico di Busto-Gallarate;
nel 2019, con delibera XI/1166, la regione Lombardia ha promosso l'accordo di programma per la realizzazione della sede unica ospedaliera, affidando ad Asst Valle Olona il compito di delineare una proposta progettuale;
nel 2022, con delibera n. XI/6018, la regione ha promosso un nuovo accordo di programma, dando avvio alla procedura di Vas per la trasformazione dell'area e stabilendo al 30 marzo 2023 il termine entro il quale doveva essere definito l'Accordo, termine ad oggi abbondantemente superato;
il costo dell'opera non è esattamente definito, ma le stime rese note nel corso del tempo hanno ipotizzato un costo tra 350 milioni e 500 milioni di euro;
a febbraio 2022 il direttore sanitario di Asst Valle Olona ha presentato il documento preliminare alla progettazione del nuovo ospedale, senza però dare indicazioni precise sul futuro degli ospedali esistenti;
nonostante i diversi anni di dibattito, permane la mancanza di un quadro corretto e completo della proposta di realizzazione il cui cantiere, da quanto si apprende, potrebbe avere avvio non prima del 2026;
la durata dei lavori per la realizzazione è stimata in almeno 8 anni: nel frattempo le strutture esistenti vengono progressivamente smantellate, a danno del servizio reso ai cittadini, a vantaggio della sanità privata insistente sul territorio;
nel frattempo gli esistenti ospedali di Gallarate e Busto Arsizio, come già sta avvenendo anche a Saronno, che rischia la chiusura per mancanza di turni nei reparti di anestesia e di rianimazione, vengono progressivamente depotenziati con la chiusura già nel 2021 dei reparti di urologia e otorino e il ridimensionamento di pediatria di Gallarate e la chiusura della neurologia e dell'oncologia di Busto e, ancora, nel 2023 la riduzione dell'attività di emodinamica e dei posti letto di terapia intensiva cardiologica di Gallarate e la conseguente difficoltà di garantire un corretto servizio di Pronto Soccorso;
il progetto, quindi, anche se solo sulla carta, potrebbe essere utilizzato da regione Lombardia come strumento per giustificare anzitempo e ingiustificatamente il depotenziamento delle 3 strutture di Gallarate, Busto e Saranno;
la mobilitazione per opporsi all'unico polo ospedaliero è partita fin dalle prime ipotesi di realizzazione attraverso svariate proteste, e comunicati, incontri con la cittadinanza e le forze politiche e raccolte firme di cittadini contrari al progetto;
particolarmente impegnati in questa battaglia sono il comitato «Il Saronnese per l'Ospedale e la Sanità pubblica» e il «comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto»;
i Comitati cittadini chiedono che le risorse possano essere riversate verso il potenziamento e ammodernamento degli ospedali esistenti, per dare un'assistenza pubblica efficiente e maggiormente in prossimità della popolazione del territorio;
ad aggiungersi alle problematiche relative alla salute sono poi i futuri problemi di traffico veicolare che incideranno «su uno stato già critico specie nelle fasce orarie di punta» come evidenziato da rapporto ambientale elaborato a fine 2022 nel quale si ammette che «l'assetto viabilistico proposto (...) non è in grado di supportare pienamente la domanda del nuovo polo ospedaliero»;
il progetto infrastrutturale andrebbe infine ad insistere su un territorio in buona parte caratterizzato da boschi –:
se i Ministri interrogati non intendano adottare iniziative, per quanto di competenza, in raccordo con regione Lombardia e con le amministrazioni locali coinvolte, affinché si eviti che gli ingenti fondi regionali vengano utilizzati per il progetto del nuovo ospedale di Busto-Gallarate, in modo tale che si possano riversare sull'ottimizzazione dei già esistenti ospedali di Busto e di Gallarate, con un investimento sul personale sanitario a tutti i livelli e col potenziamento delle strutture della sanità territoriale, per attivare una efficace politica, di prevenzione delle malattie".
Dibattito a Busto
"Le grandi manifestazioni che tra aprile e giugno hanno riempito prima le piazze e poi i consigli comunali di Saronno e Gallarate non erano certo destinate a restare eventi isolati e locali - aggiungono in una nota Alleanza verdi e Sinistra della provincia di Varese, il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto e Il Saronnese per l'Ospedale e la Sanità Pubblica - Il tema è quello del modello sanitario lombardo, cui sempre più si ispira, purtroppo, quello adottato da molte regioni italiane, eccessivamente incentrato sul ruolo dei privati, il finanziamento verso i quali penalizza gravemente le strutture e i servizi della sanità pubblica e, in ultima istanza, il diritto alla salute dei cittadini: è di oggi la notizia (fonte: Eurispes) per cui nel 2023 il 33% degli italiani (uno su tre) dovrà rinunciare alle cure mediche per motivi economici.
Per parlare di questi argomenti e aggiornare sulla situazione della sanità del nostro territorio l’appuntamento è fissato per venerdì 30 giugno 2023 alle ore 21,00 presso Villa Calcaterra, in via Magenta, 70 a Busto Arsizio, dove si svolgerà la serata di dibattito pubblico dal titolo “Sanità pubblica: ultima chiamata!”, in cui interverranno il deputato Devis Dori e i rappresentanti dei comitati territoriali Walter Mason (Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto) e Roberto Guaglianone (Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica)".