Infibulazione, primo caso scoperto all'ospedale di Saronno

Primo caso accertato dall'ospedale di Saronno dopo la visita di una 21enne con dolori alla zona pelvica. Aveva subito l'infibulazione in Somalia.

Infibulazione, primo caso scoperto all'ospedale di Saronno
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E’ arrivata con un’amica in ospedale a Saronno per dei dolori, aveva subito l’infibulazione nel suo Paese d’origine.

Infibulazione, ancora una triste realtà

Una pratica medievale ma ancora, purtroppo, prassi e realtà in molti Paesi. Le cui conseguenze, dolorose, arrivano a volte ad essere diagnosticate anche nei nostri ospedali. E’ successo per esempio a Saronno mercoledì. Una 21enne di origine somala e residente in Veneto si è rivolta insieme a un’amica al Pronto Soccorso per alcuni forti dolori nella zona pelvica. La causa, accertata dal personale medico, proprio l’infibulazione che la ragazza aveva subito nel suo paese d’origine. Visitata è stata poi dimessa. E’ la prima volta che si verifica un caso simile all’ospedale di Saronno.

L’infibulazione, cos’è

L’infibulazione è una forma di mutilazione genitale femminile. Di nessuna utilità medica, viene ancora praticata in molti Stati per motivi socio-culturali e religiosi. Viene solitamente eseguita tra i 4 e i 15 anni d’età. La mutilazioone genitale femminile prevede l’asportazione delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra vaginali, spesso con l’asportazione del clitoride. Dopo l’ “operazione”, segue la cauterizzazione e la sutura della vulva con dello spago o con spille, lasciando solo un’apertura di un paio di centimetri per permettere l’urinazione e l’espulsione del sangue mestruale. Le gambe, per tutto il tempo necessario alla cicatrizzazione dei tessuti, vengono spesso legate insieme per 2-4 settimane.

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