Assemblea con i cittadini al Centro Sociale di Mazzafame

Diversi gli argomenti trattati durante la serata. Assenti gli amministra di Legnano, Amga e Asja Ambiente.

Assemblea con i cittadini al Centro Sociale di Mazzafame
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Venerdì 12 ottobre al Centro Sociale di Mazzafame si è tenuta un’assemblea con i cittadini organizzata dal Laboratorio di Quartiere Mazzafame e dal Gruppo di Quartiere San Paolo.

Assemblea con i cittadini

Venerdì 12 ottobre i cittadini hanno partecipato all’assemblea organizzata al Centro Sociale di Mazzafame. Si è parlato dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani organici (Forsu) con produzione di biometano che si vuole costruire in Via Novara. L’argomento è stato trattato dal punto di vista dei cittadini preoccupati delle ricadute ambientali e sanitarie della faccenda. L’invito era aperto anche a chi amministra Legnano, Amga e Asja Ambiente però non hanno partecipato per vari motivi.

Gli argomenti

Oltre alle riserve ed obiezioni più volte sollevate dalle Associazioni che hanno organizzato l’assemblea, sia sul tipo di soluzione al
problema dello smaltimento dei rifiuti, sulle sue caratteristiche intrinseche e, come è stato sottolineato anche dal pubblico presente, sulla sua collocazione nel contesto di un parco e nelle vicinanze di un ospedale, sia sulla mancanza di una Valutazione di Impatto Ambientale per un impianto classificato dalla legge come “industria insalubre di prima classe”, i relatori hanno fornito anche un quadro generale del business degli impianti di produzione di biogas-biometano da Forsu in Italia.

Un mercato fiorente

“Un mercato fiorente  all’inseguimento degli incentivi statali garantiti per vent’anni a chi investe in questo settore, tanto che di impianti simili nella sola Lombardia se ne contano già più di 500. Un mercato “drogato” i cui effetti potrebbero essere drammatici quando la “bolla” scoppierà: perché senza incentivi tali impianti non sono economicamente sostenibili e una loro chiusura riproporrebbe amplificato il problema che dovevano risolvere. Nell’immediato, la fondata certezza, dal punto di vista economico, è un’altra: proprio come conseguenza di quella stessa proliferazione di impianti, tutti alla ricerca di rifiuti che li alimentino, i costi di conferimento stanno scendendo, ma il Comune di Legnano ha firmato un contratto che lo vincola per vent’anni bloccando il prezzo. Il rischio è che nel prossimo futuro i cittadini legnanesi si ritroveranno a pagare per lo smaltimento della Forsu più di quello che il mercato consentirebbe. Con buona pace di chi spera di veder diminuire la propria bolletta della Tari.”

Il progetto dell’impianto di biometano

Il progetto dell’impianto di biometano è attualmente in attesa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte di Città metropolitana: dalle osservazioni ed eventuali prescrizioni in essa contenute sarà possibile avere un quadro più esatto di ciò che si intende realizzare e di quanto si discosterà, in quanto a ricadute ambientali e sanitarie, dal precedente progetto autorizzato nel 2015. “Le associazioni si ripromettono di continuare a mantenere alta l’attenzione e informare i cittadini, anche in considerazione del fatto che sull’elegante sito “legnanobiometano” non sono ancora disponibili le Relazione Tecniche relative al progetto legnanese.”

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