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Cellule staminali e rigenerazione dei tessuti: la ricerca dell'Insubria

Lo studio è stato condotto da giovani ricercatori dell’Insubria, tra cui le studentesse Ludovica Barone e Martina Cucchiara

Cellule staminali e rigenerazione dei tessuti: la ricerca dell'Insubria
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Nuove prospettive per il trattamento delle lesioni nei tessuti grazie a una ricerca dell’Università dell’Insubria, che segna un importante progresso nell’ambito della medicina rigenerativa.

Cellule staminale per la rigenerazione dei tessuti

È stato dimostrato che fattori solubili prodotti da cellule mesenchimali di tessuto adiposo (ASC) possono essere utilizzati come preparazione bio-farmaceutica al posto delle cellule staminali adipose, con notevoli vantaggi per la cura dei pazienti.

Lo studio, condotto da Rosalba Gornati, professore ordinario dell’Università degli Studi dell’Insubria, e da Antonino Bruno, ricercatore Insubria e direttore del Laboratorio di Immunità innata dell’Ircss MultiMedica di Milano, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell Death&Discovery, afferente al circuito Springer Nature.

Spiega Rosalba Gornati:

«La guarigione e la rigenerazione dei tessuti danneggiati richiedono un’efficiente vascolarizzazione, ossia la formazione di nuovi vasi sanguigni in grado di fornire ossigeno e nutrienti all’interno dell’area interessata, al fine di ripristinarne struttura e funzione. Come primo passo abbiamo dimostrato che l’effetto pro-angiogenico delle cellule ASC, usate come tali, come estratto cellulare o come fattori solubili, è praticamente identico; questo permette di superare i limiti associati agli approcci di medicina rigenerativa che richiedono l’utilizzo diretto di cellule staminali sui pazienti».

Lo studio dell'Insubria

«Abbiamo poi studiato il ruolo dell’ipossia – continua Antonino Bruno –, una condizione che consiste nel ridurre la disponibilità dell’ossigeno alle cellule per aumentare la capacità delle cellule ASC di produrre fattori pro-angiogenici. Abbiamo dimostrato che il terreno di coltura delle cellule ASC, in condizioni di ipossia, è arricchito da fattori che favoriscono l’angiogenesi».

Lo studio è stato condotto da giovani ricercatori dell’Insubria, tra cui i PhD student Ludovica Barone e Martina Cucchiara, con il supporto di Maria Teresa Palano e Matteo Gallazzi, entrambi ricercatori dell’Irccs MultiMedica di Milano. Di fondamentale importanza è stato il supporto dei professori Luigi Valdatta, direttore del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita dell’Insubria, Mario Raspanti, responsabile dell’Unità di Microscopia dell’ateneo, e Giovanni Bernardini, pioniere di questo tipo di ricerca.

La ricerca sulla rigenerazione dei tessuti e sull’angiogenesi è ancora in corso, e ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno i meccanismi molecolari coinvolti e le implicazioni cliniche di queste scoperte. Tuttavia, i risultati ottenuti dallo studio gettano le basi per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici che potrebbero rivoluzionare la medicina rigenerativa e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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