Mozzate, continua lo sciopero alla «Suominen»
Dopo l'annuncio sulla chiusura della sede, i vertici aziendali incontreranno sindacati e rappresentanze sindacali interne solo il 2 febbraio.
Mozzate, restano ancora senza risposta i 92 dipendenti della «Suominen» che, nonostante avessero chiesto attraverso tute le sigle sindacali di sapere cosa sarebbe stato di loro da qui a pochi mesi, non sono stati ascoltati dai vertici aziendali, che incontreranno sindacati e rappresentanze sindacali interne solo il 2 febbraio, quando prenderà ufficialmente avvio la procedura che potrebbe portare alla già annunciata chiusura definitiva dello stabilimento mozzatese di via al Corbè. Per questo motivo negli scorsi giorni si è tenuta un’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici davanti ai cancelli della «Suominen», in cui è stata considerata la proposta aziendale dopo la settimana intera di sciopero a oltranza.
Mozzate, continua lo sciopero alla «Suominen»
«In risposta alla proposta aziendale di far lavorare solo alcuni operai, favorendo cosi il carico e l’uscita di quattro o cinque camion al giorno in cambio di una retribuzione giornaliera equivalente della paga base, data la scadenza della cassa integrazione ordinaria (l’ultimo giorno è stato il 22 gennaio), l’assemblea molto partecipata ha votato all’unanimità di rigettare la proposta e proseguire con fermezza lo sciopero e il presidio davanti ai cancelli fino al 2 febbraio, data ufficiale concordata tra le parti, nella quale l’azienda è chiamata a rispondere sulle richieste dei lavoratori», commentano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Cobas e Femca Cisl in un comunicato congiunto. Ed ecco le richieste sollevate alla multinazionale finlandese specializzata nella produzione di tessuto non tessuto: «Abbiamo richiesto il ritiro degli annunciati licenziamenti e l’apertura di un tavolo di confronto che tenda a salvaguardare i posti di lavoro». In attesa di ricevere una risposta che, si spera, possa essere positiva i lavoratori hanno lanciato un appello partecipativo e solidaristico nei confronti di tutti per mettere in campo le iniziative utili a difendere e preservare il diritto al lavoro. Nelle iniziative territoriali è stato richiesto il supporto della politica locale e non solo.