l'analisi di Coldiretti

I rincari del carburante pesano su agricoltura e consumatori

Aumento dei costi per la spesa dei cittadini anche a causa dio una rete di collegamenti non adeguata

I rincari del carburante pesano su agricoltura e consumatori
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I rincari fuori misura del carburante colpiscono al cuore l’agricoltura del Varesotto, ma più in generale minano la sostenibilità del settore primario in un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada.

Il caro carburante pesa su agricoltura e consumatori

“L’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori” denuncia il presidente della Coldiretti provinciale Fernando Fiori, che plaude all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa.

"A subire le conseguenze dei rincari – sottolinea Coldiretti Varese – è l’intero sistema agroalimentare prealpino, dove i costi di carburante e logistica, ad esempio, arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura".

Il peso dell'inflazione

"Un effetto preoccupante – continua la Coldiretti - dopo che l’impennata dell’inflazione ha già pesato sul carrello degli italiani che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022 a causa proprio dei rincari energetici e della dipendenza dall’estero, in un contesto di aumento dei costi dovuto alla guerra in Ucraina che fa soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole".

Se il caro prezzi pesa sul carrello della spesa dei consumatori più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo analisi Coldiretti su dati Crea. La produzione agricola e quella alimentare in Italia sono infatti particolarmente sensibili all’andamento delle quotazioni poiché assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Enea.

Infrastrutture da migliorare

A pesare sono anche i ritardi infrastrutturali dell’Italia dove il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” conclude Fiori, riferendo della richiesta avanzata da Coldiretti a livello nazionale per “aggiungere risorse al bando sulla logistica agroalimentare del PNRR andando a sostenere tutti i progetti presentati che arrivano a circa 1,5 miliardi di euro di investimenti tra risorse private e pubbliche”.

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