Ucraina, i volontari della Taac si gira chiedono di aiutare: "Oggi sono più soli e più bisognosi"
L'associazione che fin dall'inizio del conflitto ha organizzato viaggi umanitari ha riaperto la raccolta vestiti e alimenti a lunga conservazione
“La situazione in Ucraina oggi è peggio che all’inizio dell’invasione russa”. A parlare è Massimo Diano, fondatore insieme alla moglie Khrystyna Antonyak e ad altri volontari dell’associazione Taac si gira che, fin da marzo, ha organizzato viaggi umanitari per portare aiuti alla popolazione afflitta dalla guerra.
Ucraina, i volontari della Taac si gira chiedono di aiutare
“All’inizio della guerra c’era grande panico, la popolazione assaltava supermercati e bancomat, ma i magazzini erano pieni e quindi le scorte c’erano - riflette Diano - Oggi non c’è più nulla, neppure grano, elettricità, gas. Inoltre allo scoppio del conflitto tutta l’Europa si è mobilitata per portare aiuti. Oggi invece la gente dona pochissimo e in Ucraina non sta arrivando nulla. Oggi sono più soli e più bisognosi”.
A gennaio, in occasione del Natale ortodosso, i volontari rovellesi torneranno in Ucraina per consegnare la culla termica per neonati che l’associazione è riuscita ad acquistare con le donazioni di questi mesi e vorrebbero portare anche generi alimentari e vestiti caldi e pesanti. La raccolta però al momento è sostanzialmente ferma perché non arrivano donazioni.
“Le persone si sono assuefatte a sentir parlare di guerra in Ucraina, questa situazione non le colpisce più. Poi come è un po’ nell’indole di noi italiani, partiamo in quarta all’inizio delle emergenze, poi tendiamo a dimenticarci di quel problema - spiega Massimo Diano - Capisco anche che, dieci mesi fa, la situazione economica italiana era molto diversa: gli aumenti dell’energia ma anche della spesa stanno mettendo in grossa difficoltà le famiglie. Inoltre il fatto che i media ne parlino meno, che le famiglie ucraine che erano in Italia in larga parte siano tornate nel loro Paese, ha fatto pensare che la situazione si fosse risolta”.
La realtà invece è molto diversa. I bombardamenti continuano incessantemente e l’inverno sta mettendo a dura prova la popolazione civile, oltre che i militari. “Leopoli, poco distante da dove noi consegnamo gli aiuti, era tra le zone più tranquille fino a poco tempo fa, adesso é senza elettricità perché viene razionata e l’allarme bombardamenti continua a suonare, quindi la gente passa più ore nei bunker e il lavoro va diminuendo sempre di più - aggiunge il rovellese - Da Kiev, le ragazze che fino a pochi mesi fa erano ospitate da noi e che sono tornate lì, ci raccontano che lavorano poche ore al giorno per i bombardamenti e la mancanza di energia. Ogni tanto rimangono senz’acqua e senza elettricità, quindi sono al freddo. Dasha, una delle ragazze, ha iniziato l’università a fine estate ma gli esami sono sospesi per i bombardamenti. Quindi le abbiamo proposto di venire da noi per le vacanze di Natale”.
Molti in Italia si chiedono perché gli ucraini arrivati in primavera abbiano deciso di tornare se la situazione non era sicura. “Sono tornate là perché le notizie che arrivavano sembravano buone, malgrado i parenti consigliassero loro di non rientrare. Però bisogna anche mettersi nei panni di mogli e figlie che da mesi non vedevano i mariti e i padri, che avevano lasciato degli affetti in Ucraina – aggiunge Diano – Inoltre c’era anche chi rischiava di perdere il posto di lavoro in Ucraina, perché l’aspettativa era terminata, e il loro desiderio è sempre stato quello di tornare a casa”.
L’appello della Taac si gira non è solo a donare alimenti o vestiti caldi, ma anche il proprio tempo. “Cerchiamo sempre volontari per i nostri eventi benefici come la donazione dell’albero di Natale al Comune di Rovellasca - conclude il rovellese - Iniziativa per la quale ci tengo a ringraziare chi ci ha aiutato: Cattaneo Materiali Edili ha donato la base, P.F.M Group ha donato e montato i tiranti per ancorarlo mentre Giuseppe Piuri e Giuseppe Quarti sono venuti materialmente con i muletti per posizionarlo”.
Chi fosse intenzionato a donare può chiamare l’associazione al 366.2538892 o scrivere a taacsigira@gmail.com. I volontari sono disponibili per il ritiro a domicilio.
Stephanie Barone