Abolite la carne di maiale a scuola: la risposta ai musulmani (fake) stavolta messa in bocca al sindaco
Nella "rete" è caduto anche il primo cittadino di Busto Arsizio.
Carne di maiale a scuola da abolire e sindaci che diventano eroi per una risposta ai musulmani in realtà mai scritta. Succede anche nel Bresciano.
Bufale per tutte le stagioni
L’aspetto singolare di questa notizia è che è buona davvero per tutte le stagioni e tutte le latitudini. Basta cambiare nome del Comune, fare copiaincolla sui social network e via. E, per carità, funziona: nel senso che è sufficientemente ben scritta ed emozionale al punto giusto, facendo leva su un orgoglio campanilista che almeno un minimo abbiamo tutti e sul naturale fastidio verso le tipiche ingiustizie da due pesi e due misure. Peccato che il “nemico” sia del tutto immaginario, così come tutto il resto.
Basta carne di maiale a scuola: fake news
Tra l’altro è una fake news “furba” anche perché in grado di toccare diverse sensibilità, persino quelle solitamente più moderate, grazie a quell’aggancio al concetto di laicità che non abbassa la questione al mero piano da “guerra di religioni”.
Nel corso dei mesi è stata attribuita di volta in volta a una miriade di sindaci diversi, dal Nord alla Sardegna: Busto Arsizio (Va), Lonigo (Vc), Sanluri(Ca), Monserrato (Ca), Santa Vittoria in Matenano(Fermo) e Olbia, solo per citarne alcuni.
Ultimo della lista il sindaco di Travagliato, in Provincia di Brescia. Che sarebbe Renato Pasinetti (Lega Nord), ma che nel copiaincolla divenuto virale sul web nel Bresciano, guarda caso mica viene citato…
Ecco il testo della fake news
IL SINDACO DI TRAVAGLIATO in PROVINCIA di BRESCIA RIFIUTA di RIMUOVERE la CARNE di MAIALE dalla MENSA SCOLASTICA e spiega il perché:
I genitori MUSULMANI hanno chiesto l’abolizione della carne di maiale in tutte le mense scolastiche di Travagliato
Il sindaco ha rifiutato, e ha inviato una nota a tutti i genitori con la spiegazione.
ECCO LA NOTA:
“I Musulmani DEVONO CAPIRE che devono adattarsi alla Lombardia e a Travagliato, ai suoi costumi, le sue tradizioni, al suo modo di vivere, perché è lì che hanno scelto di emigrare.
Devono capire che devono integrarsi e imparare a vivere in Lombardia.
Devono capire che devono essere loro a cambiare il loro stile di vita, NON i Travagliatesi che così generosamente li hanno accolti.
Devono capire che i Lombardi non sono né razzisti né xenofobi, hanno accettato moltissimi immigrati musulmani prima (mentre il CONTRARIO non è vero: gli Stati Musulmani non accettano gli IMMIGRATI non-musulmani.
Che non più di altre popolazioni, i Lombardi non sono disposti a rinunciare alla loro identità , alla loro cultura.
E la Lombardia è una terra di accoglienza, non è il Sindaco di Travagliato che accoglie gli stranieri, ma il popolo Travagliatese la Lombardia nel suo complesso.
Infine, devono capire che a Travagliato con le sue radici giudaico-cristiane, alberi di Natale, chiese, crocefissi e feste religiose, la religione deve rimanere nella sfera privata.
Il Comune di Travagliato ha diritto di rifiutare ogni concessione all’Islam e Sharia.
Per i musulmani, che sono in disaccordo con la laicità e non si sentono a loro agio a Travagliato, ci sono 57 bellissimi paesi musulmani nel mondo, la maggior parte di loro sotto-popolati e pronti a riceverli con le braccia aperte in conformità con la Sharia.
Se avete lasciato il vostro paese per Travagliato (e non per altri paesi musulmani), è perché avete ritenuto che la vita è migliore in Lombardia che altrove.
Ma alla fine…
Insomma, la verità è che non c’è nessuna richiesta di abolizione da parte della comunità d’origine islamica, a Travagliato, o altrove. Così come, di conseguenza, non esiste neppure la risposta del sindaco, malgrado probabilmente già osannata da molti internauti.
daniele.pirola@netweek.it