Turate dichiara guerra ai piccioni, gli animalisti insorgono
Il sindaco vieta di dar d mangiare ai piccioni e obbliga a installare dei dissuasori, gli animalisti annunciano: "Se non farà un passo indietro, molto probabile una nostra azione con sacchi di granaglie da disseminare in alcune zone strategiche di Turate"
L'ordinanza firmata dal sindaco di Turate Alberto Oleari per contenere il numero di piccioni in paese non va giù agli animalisti che annunciano battaglia.
Turate, ordinanza anti-piccioni
Un'ordinanza quella turatese composta da due parti: una di divieto, l'altra di obblighi. Il divieto è quello di dar da mangiare ai piccioni presenti sul territorio comunale "allo stato libero", gettando granaglie, mangimi, scarti e alimenti di qualsiasi genere. Sanzione per chi non rispetta il divieto dai 50 ai 240 euro.
Gli obblighi invece sono più corposi. A tutti i proprietari di edifici e manufatti presenti in comune, agli amministratori condominiali e chiunque abbia diritti su "immobili oggetto di stazionamento e nidificazione" è fatto obbligo di provvedere, a proprie spese, al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie della struttura. Quindi, disinfestazione contro i parassiti dei piccioni, rimozione e smaltimento dei cumuli di guano e di eventuali carcasse, pulizia e disinfezione delle superfici con residui organici dei piccioni e allontanamento dei volatili "con adozione di mezzi atti ad impedire l'intrusione e/o lo stazionamento (...) come la chiusura degli accessi e buchi e l'installazione di reti o dissuasori non cruenti".
Insomma, di mettere in campo tutti quegli strumenti di "difesa passiva" contro la presenza di piccioni che, come noto, possono rappresentare un rischio per la salute pubblica. Chi non si dovesse attivare come richiesto, rischia una sanzione da 200 a 500 euro.
La protesta degli animalisti
E mentre i proprietari stanno iniziando a guardarsi attorno sul mercato in cerca di preventivi e offerte per rispettare l'ordinanza, gli animalisti annunciano battaglia e azioni a difesa dei piccioni.
"Proibizione assoluta di nutrirli, sia negli spazi pubblici che privati. E fin qui nulla di nuovo - scrivono in una nota i militanti di Centopercentoanimalisti - ma il sindaco va oltre, inventandosi l'obbligo di dotare qualsiasi edificio di dissuasori contro la nidificazione.
Si tratta di quei crudeli sistemi di reti o punte che spesso feriscono gli animali e a volte li uccidono - sostengono gli animalisti - E' evidente che non può obbligare i proprietari privati a installare niente, men che meno a spese loro.
Noi speriamo che i cittadini facciano capire al sindaco l'assurdità dell'ordinanza, e che il sindaco stesso se ne renda conto e si occupi di questioni più serie. E che i piccioni, parte dell'ambiente urbano, siano lasciati in pace.
Se il sindaco non farà un passo indietro, sarà molto probabile una nostra azione in loco con sacchi di granaglie per i piccioni da disseminare in alcune zone strategiche di Turate".