E' partita Artemis 1: obiettivo prima donna sulla Luna con lo zampino di Nerviano e Leonardo
C'è anche un po' di Italia nella missione che rappresenta il primo passo verso un ritorno dell'uomo sulla Luna
Artemis 1 in rotta verso la Luna
E' stata lanciata con successo la prima missione Artemis, il programma della Nasa in collaborazione con Esa, Agenzia spaziale europea.
Il lancio è avvenuto questa mattina, alle 7.47 italiane, dal famoso complesso di lancio 39B del Kennedy space center di Cape Canaveral in Usa. Obiettivo è quello di portare la prima donna (e ritorno dell'uomo) sulla Luna per, un giorno, raggiungere Marte.
Forte il contributo di Nerviano: "Lo stabilimento di Leonardo a Nerviano, grazie al lavoro di circa 50 ingegneri e tecnici esperti, ha fornito elementi chiave per il modulo di servizio del veicolo spaziale Orion - spiegano dalla Leonardo - A Nerviano sono stati realizzati i pannelli fotovoltaici (Pva) che compongono le quattro 'ali' del modulo di servizio: queste misurano sette metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo. Sempre a Nerviano sono inoltre state prodotte le unità elettroniche (Pcdu) che servono per il controllo e la distribuzione di energia al veicolo spaziale".
Il nuovo sistema di lancio (Sls) ha spiccato il volo e ha portato con sé Orion, il nuovo veicolo spaziale che passerà le prossime settimane nello spazio per testare tutti i sistemi.
La soddisfazione di Leonardo
"Con il lancio della prima missione Artemis si apre una nuova epoca per l’esplorazione spaziale - ha dichiarato Luigi Pasquali, coordinatore della attività spaziali di Leonardo - Tornare sulla Luna e stabilire una presenza umana permanente è un progetto molto ambizioso, ma possibile. Come Leonardo abbiamo dimostrato di avere tutte le competenze necessarie per poter supportare le missioni delle agenzie europee e mondiali e lo sviluppo di una Lunar Economy sostenibile: dalle infrastrutture orbitanti e moduli pressurizzati realizzati da Thales Alenia Space, a tecnologie abilitanti come robotica e sensori sviluppati negli stabilimenti Leonardo, fino ai servizi di telecomunicazione e navigazione di Telespazio".
La missione e il lancio
Orion è dotato del modulo di servizio europeo (European Service Module - Esm) con il compito di fornire elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua al veicolo. Il modulo di servizio ESM è stato realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea con un importante partecipazione dell’industria italiana. Circa 18 minuti dopo il lancio, come da programma, i pannelli solari del veicolo Orion hanno iniziato a dispiegarsi, per raggiungere pochi minuti dopo una configurazione a "X". Leonardo ha realizzato i pannelli fotovoltaici (Pva) ad altissima efficienza che compongono le quattro "ali" del modulo di servizio. Queste unità assorbono l'energia generata dal Sole, la regolano in modo da ottenere un'erogazione uniforme e la distribuiscono dove è necessaria. Ogni "ala" è lunga 7 metri ed è composta da tre pannelli che alimentano i computer e l’elettronica di bordo, ma anche gli esperimenti. La potenza totale erogata dai pannelli di Orion è di oltre 11Kw, il che significa che ogni ala potrebbe alimentare un’abitazione italiana.
I pannelli made in Nerviano
I pannelli made in italy da Leonardo sono stati progettati per essere lanciati in una configurazione "ripiegata", per mantenere il sistema al sicuro durante questa operazione. Leonardo ha inoltre realizzato le unità di controllo e distribuzione della potenza, sistemi che contribuiranno ad alimentare Orion durante il viaggio verso la Luna, fornendo l’energia necessaria per varie funzioni della capsula. Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%), invece, ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.
"Orion, nel corso di questa prima missione senza astronauti a bordo, raggiungerà la Luna, farà un giro intorno al nostro satellite e tornerà sulla Terra a dicembre per atterrare nell’Oceano Pacifico - spiegano da Leonardo - A seguire il viaggio del veicolo Orion intorno alla Luna, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana, ci saranno anche le antenne del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio. Con parabole di 11 metri di diametro, le antenne riceveranno in tempo reale i segnali radio di Orion, che viaggerà fino a 448mila chilometri di distanza dalla Terra, contribuendo al tracciamento della sua traiettoria. I dati raccolti dal Fucino saranno quindi condivisi con la Nasa tramite l’infrastruttura per comunicazioni di missione Asinet, di cui Telespazio è uno dei principali partner industriali, per dimostrare la capacità di supportare il tracciamento delle future missioni di esplorazione spaziale verso la Luna e, in futuro, verso Marte. Per la grande avventura lunare serviranno infrastrutture, intelligenza artificiale, robotica, connettività, servizi e operazioni, tutte competenze che Leonardo, insieme alle joint venture Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales) e Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo), può mettere a disposizione".