Mountain Emergency Medicine: convegno internazionale a Varese
Esperti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti tratteranno di malattia d’alta quota, ipotermia, soccorso in valanga, nuove tecnologie, pratica sportiva in montagna e della necessità di adeguare a questi le metodologie del soccorso
Il 7 e l’8 ottobre nell’Aula Magna di via Ravasi i massimi esperti del soccorso alpino riflettono sulle nuove difficoltà legate ai cambiamenti climatici; organizza il Master di Medicina di Montagna diretto da Giulio Carcano e Gianfranco Parati, con il patrocinio di Regione Lombardia. Nel board Luigi Festi e Hermann Brugger. Tra gli ospiti l’alpinista varesino Matteo Della Bordella.
Mountain Emergency Medicine: convegno internazionale a Varese
I cambiamenti climatici e le temperature sempre più elevate causano nuovi pericoli in montagna: il rischio di incidenti aumenta sia per i frequentatori occasionali che per le popolazioni che vivono negli ambienti alpini e il soccorritore si trova ad affrontare situazioni sempre più difficili e impreviste. Perciò è necessario formare professionalità ad hoc, preparate scientificamente ma anche fisicamente, e utilizzare nuove tecnologie che consentano di mantenere standard di sicurezza elevati nelle operazioni di soccorso, soprattutto per il personale medico e per le guide che lo supportano sul campo.
Queste tematiche sono al centro del congresso internazionale «Mountain Emergency Medicine: an overview on the future of rescue and sport in the alpine environment», il 7 e l’8 ottobre nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, in via Ravasi 2 a Varese, con una sessione pratica satellite che si svolgerà nelle aule dell’Ospedale di Circolo di Varese.
Rete internazionale per i occorsi ad alta quota
Esperti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti tratteranno di malattia d’alta quota, ipotermia, soccorso in valanga, nuove tecnologie, pratica sportiva in montagna e della necessità di adeguare a questi le metodologie del soccorso, creando una rete tra università alpine che sia in grado di affrontare in futuro situazioni sempre più complesse, difficili e pericolose.
Il congresso è stato organizzato nell'ambito del Master in Mountain Emergency Medicine di Università dell’Insubria e Università degli Studi di Milano-Bicocca, su input di Regione Lombardia, in vista dei prossimi Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2025, in collaborazione con Institute for Regional Development - Eurac Research/Bolzano, Air Zermatt AG, I-Help ed altri importanti enti accademici e del soccorso.
Il direttore del congresso è Luigi Festi, chirurgo dell’urgenza e dell’emergenza all’Ospedale di Varese, presidente è Hermann Brugger, massimo esperto mondiale nel campo della Medicina di Emergenza in Montagna. Nel comitato scientifico: Federico Emiliano Ghio di I-Help, Paolo Severgnini, Alberto Zoli, Lorenza Pratali, Giacomo Strapazzon, i professori Giulio Carcano dell’Università dell’Insubria e Gianfranco Parati di Milano-Bicocca.
Le due giornate
La giornata del 7 ottobre si apre alle 8.45 con un intervento del rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue su «The role of Alpine Universities in Climate Change». Alle 10 Peter Hackett, ex capo dei servizi medici di emergenza della contea di Suffolk, nello Stato di New York, tiene una lectio magistralis sulla malattia ad alta quota. Alle 17.10 interviene anche il famoso alpinista varesino Matteo Della Bordella al confronto sul tema «What is the future of mountain Rescue?», con Gerold Biner, Bruno Jelk, Luigi Festi, Alberto Zoli.
L’8 ottobre si segnala la lectio magistralis di Hermann Brugger sui 50 anni di ricerca nel campo dell’ipotermia e delle valanghe. Alle 12.50 conclusioni del congresso a cura di Luigi Festi.