Nuova via Santo Stefano, il Pd: "Situazione preoccupante"
Il Partito Democratico interviene in merito alla situazione dei lavori per la nuova via Santo Stefano, dopo la relazione in consiglio comunale dell’assessore Claudio Ceriani.
Nuova via Santo Stefano, ritardi e disagi
Oltre un mese di ritardo nella consegna a causa dei lavori aggiuntivi per la sostituzione delle reti di gas e acquedotto. “Lavori che era necessario fare, e che hanno reso più complicata la gestione del cantiere e rallentato il cronoprogramma iniziale”. Così, in sintesi, lunedì in consiglio comunale l’assessore Claudio Ceriani aveva spiegato il perchè dei ritardi nel cantiere della nuova via Santo Stefano rispondendo a un’interrogazione del Pd. Ad alcuni giorni di distanza, è sempre il Pd a tornare sull’argomento: “Al contrario di quanto detto da Ceriani la situazione ci sembra sempre più preoccupante”.
“Si doveva pianificare meglio”
“In commissione avevamo espresso qualche dubbio sulle tempistiche – ricordano dal Pd in un comunicato – Avevamo quindi chiesto maggiore cautela e verifiche più approfondite dato che non si metteva mano alla strada e ai sottoservizi da tempi immemore. A commercianti e cittadini erano stati garantiti disagi minimi ma così non è stato. Chi deve entrare in casa deve fare lo slalom tra le voragini, camminando sulla ghiaia e spesso dovendo sormontare ostacoli che impediscono l’ingresso e l’uscita in casa. Crediamo che le opere, sicuramente necessarie, dovessero essere pianificate meglio e in modo più accurato”.
Fine lavori a ottobre
Sempre in consiglio, Ceriani ha dato nuove riguardo i tempi del cantiere, ora che i lavori per acquedotto e gas sono stati ultimati. “Il 5 ottobre riapriranno la via Sopranzi e il primo tratto di via Santo Stefano – aveva anticipato – Entro il 20 ottobre invece, tempo permettendo, contiamo di aprire al traffico anche il secondo tratto della strada”. In questi giorni è iniziata la posa della pavimentazione in pietra partendo dall’incrocio con corso Bernacchi, che procede spedito grazie anche al raddoppio delle squadre impegnate nel cantiere. “Pur con i lavori aggiuntivi – aveva spiegato Ceriani – abbiamo voluto procedere con la divisione del cantiere in lotti per diminuire i disagi. Avremmo potuto eseguire prima tutti i lavori per il gas, poi tutti quelli per l’acquedotto e infine iniziare coi nostri per la fognatura. Chiudendo però la strada per oltre 6 mesi”.