La Lega vuole un Ministero per le aree di confine
"I problemi della provincia profonda, delle aree al confine con la Svizzera, tornano in primo piano nell’agenda nazionale"

I leghisti Matteo Bianchi e Marco Bordonaro rilanciano la proposta avanzata nei giorni scorsi dal leader del Carroccio Matteo Salvini per un Ministero ad hoc per le aree di confine: "Sarebbe una vittoria per i nostri territori".
Un Ministero per le aree di confine, la proposta della Lega
"Le esigenze di sviluppo economico e tutela del lavoro della provincia di Varese, e di tutte le altre realtà di confine, come la nostra, sono da oggi in cima all’agenda politica nazionale. Le parole di Matteo Salvini, durante il suo intervento ieri a Varese, sono di importanza fondamentale: avere un ministero, o comunque un ufficio ad hoc all’interno di un ministero, sulle zone di confine rappresenta una vittoria per i nostri territori”.
Fiscalità agevolata e autonomia
“In questi anni da parlamentare ho lavorato incessantemente su questo fronte – spiega Bianchi – portando avanti proposte concrete e ben definite a sostegno dei lavoratori frontalieri e, in generale, delle esigenze dei territori di confine, che subiscono la concorrenza della vicina Svizzera e necessitano quindi di misure speciali, a partire da una fiscalità agevolata”.
“Il passaggio ulteriore – continua Bianchi – consisterebbe nel consentire alle stesse Regioni, dotate di aree aeroportuali cargo, di avviare le procedure per costituire le Zone logistiche semplificate, sulla base delle procedure oggi riservate alle sole Regioni che hanno sbocchi sul mare. Con questo strumento, la Lombardia avrebbe il potere di incidere concretamente a sostegno delle aree di confine come la nostra”.
“I problemi della provincia profonda, delle aree al confine con la Svizzera, tornano in primo piano nell’agenda nazionale – afferma Bordonaro – che un membro del prossimo governo di centrodestra, un ministro o un sottosegretario, si occupi con delega piena delle nostre zone, così peculiari e con problematiche complesse, è una proposta che solo la Lega poteva fare: un partito con una marcia in più, un partito che è sindacato permanente in lotta per Varese, le sue valli, la sua gente, per i frontalieri e i comuni di frontiera”.