SIM-Patia cura il Parkinson con il progetto MIRT
La coop di Valmorea uno dei cinque centri autorizzati in Italia
Per la cura del Parkinson la Cooperativa Sociale Sim-Patia di Valmorea (CO) ha lanciato il progetto MIRT Parkproject, ideato dal neurologo dottor Giuseppe Frazzitta insieme al terapista della riabilitazione, dottor Giampietro Gabrielli.
Sim-Patia e MIRT Parkproject per la cura del Parkinson: il progetto
Il significato del progetto è racchiuso nel suo nome, MIRT Parkproject. Cerchiamo di comprenderlo esaminandolo lettera per lettera. M: multidisciplinary, ovvero presa in carico da parte di un team di specialisti. I: intensive, trattamenti intensivi, 3 o 4 volte la settimana per 3 o 4 settimane di fila. R: rehabilitation, programma riabilitativo su più fronti, motorio, cognitivo, psicologico. T: treatment, ovvero trattamenti specifici adeguati alle esigenze della persona.
Prendere in carico i pazienti
Tutto nasce, dunque, creando un team di professionisti che è pronto a prendere in carico i pazienti malati di Parkinson con le rispettive esigenze in modo globale. Gli specialisti coinvolti, dunque, diventano un vero punto di riferimento sia per i malati, sia per i loro famigliari e i caregiver. Tutto questo nella consapevolezza che per questo genere di pazienti è fondamentale la continuità, tant'è vero che, una volta terminato il periodo intensivo, il paziente prosegue nel percorso di mantenimento.
Frutto di approfonditi studi
Il progetto MIRT non nasce dal nulla, ma è il frutto di un approfondito studio comprovato da risultati validati scientificamente. Trattata in parte farmacologicamente, in parte con trattamenti motori e non motori (lavoro cognitivo, logopedico e psicologico), la patologia parkinsoniana è cambiata negli anni fino a elevare l'aspettativa di vita alla pari di quella delle persone non affette. Inoltre, anche la qualità della vita migliora sensibilmente.
Progetto MIRT efficace nelle forme iniziali e avanzate del Parkinson
Il trattamento riduce la progressione dei sintomi sia nelle forme iniziali che in quelle avanzate, contiene il consumo di farmaci riducendo così gli effetti collaterali e, soprattutto, coglie il risultato di migliorare sensibilmente la qualità di vita del paziente e della sua famiglia, preservando l'aspetto di socialità e convivialità che, altrimenti, andrebbe perso. Si tratta pertanto di una soluzione dall'esito quasi sempre concretamente positivo sia per il paziente parmkinsoniano, sia per tutte le persone che gli ruotano attorno.
In cura tutto l'anno alla Coop. SIM-Patia
Una volta ultimato il percorso intensivo il paziente non viene abbandonato, ma seguito attraverso l'apposito programma di mantenimento. In questo modo si evitano faticosi peregrinazioni in centri diversi e variamente distanti dall'abitazione. Dal 2020 SIM-Patia rientra nel progetto MIRT, tanto da essere stato incluso dal dottor Frazzitta come uno dei cinque centri MIRT operativi sul territorio nazionale. Per saperne di più è sufficiente cliccare qui.