Franco Tosi, che posto c'è per il suo rilancio?
Lettera aperta di Christian Gambarelli, segretario generale della Fim Cisl, sul futuro dell'azienda simbolo di Legnano.
Franco Tosi, dove va a finire l’azienda simbolo di Legnano?
Franco Tosi, una lettera aperta
“Che posto c’è per il rilancio della Franco Tosi in un paese dove pare essere diventato prioritario ogni tipo di argomento fuorché il lavoro, soprattutto il lavoro manifatturiero, quello mosso cioè dalle mani di operai esperti, formati, professionali?”. A chiederselo è Christian Gambarelli, segretario generale della Fim Cisl, che ha affidato le proprie considerazioni sulla vicenda a una lettera aperta. “Ebbene – prosegue Gambarelli – è questo il rischio che corre una ‘mitica’ azienda, come la Tosi, che ha ancora, e abbondantemente, la scorza per essere un’eccellenza italiana, lombarda in particolare”.
“Balletto scomposto sulle note di una sinfonia stonata e burocratica”
“Stiamo assistendo da mesi, anni direi, a un balletto scomposto sulle note di una sinfonia stonata e burocratica, da una parte l’amministrazione straordinaria che tentenna sulla vendita e sull’altalena del prezzo delle aree, dall’altra la politica che sa dare solo testimonianza di solidarietà ma che non ha nessuna voglia di metterci la faccia. E sul serio. In mezzo, poveri noi, 200 lavoratori e un imprenditore, Alberto Presezzi, che paiono essere i protagonisti loro malgrado, di uno dei barconi della speranza sempre più alla deriva. La cosa sconvolgente è che tutto questo non avviene ai confini di un meridione un po’ abbandonato, un po’ ripiegato, tutto questo avviene a Legnano, dentro una azienda che si affaccia direttamente su piazza del monumento, in cui sorge l’Alberto da Giussano, simbolo di quella politica efficientista e produttiva cui una volta la Lega Nord vantava sempre nei suoi programmi elettorali come priorità”.
La cassa integrazione dopo anni di ripresa produttiva
“Oggi pare che il vento sia decisamente cambiato. La cassa integrazione si affaccia sulla Franco Tosi dopo anni di ripresa produttiva, spesso con straordinari di sabato e domenica, e purtroppo potrebbe essere il preludio di una sconfitta totale, di cui rimarrebbe solo il marchio e i ruderi di un’area destinata a diventare l’ennesima ‘ex’ abbandonata o peggio ancora l’ennesimo rifugio di disperati senza fissa dimora, nel centro della città”.
“Non ci arrenderemo a questa ennesima disfatta”
“Legnano e i suoi dintorni sono da tempo martoriati da crisi importanti, la Pensotti, la Stf della famiglia Trifone a Magenta, oggi speriamo di no, la Tosi. Forse l’Alberto da Giussano non rappresenta più il valore del lavoro come orgoglio sociale, ma sempre più la stanca e blanda rassegnazione al tirare a campare, magari con un po’ di reddito di cittadinanza. Faremo di tutto nei prossimi giorni per attirare l’attenzione, ma non ci arrenderemo a questa ennesima disfatta e fiduciosi attendiamo segnali”.