Officina di auto rubate scoperta a Mariano Comense
Nel giro di pochi mesi avrebbero "riciclato" un'ottantina di veicoli per un giro di affari di oltre 2 milioni di euro
Nella mattinata di martedì 7 giugno 2022, nell’ambito di un’operazione coordinata e diretta dalla procura della repubblica di Como, la Polizia di Stato ha eseguito nove custodie cautelari in carcere nei confronti di un sodalizio criminoso dedito al riciclaggio di veicolo, tramite smontaggio e suddivisione in parti commercializzabili, composto da 4 italiani e 5 stranieri, domiciliati in Brianza, nel Lariano e nel comune di Milano.
A Mariano scoperta un'officina di auto rubate: in nove finiscono in carcere
Sono state operate 13 perquisizioni a vari immobili (appartamenti e capannoni industriali) nonché sequestrati 4 depositi industriali e i 14 veicoli in uso agli appartenenti all’associazione a delinquere. Le investigazioni della squadra di Polizia giudiziaria del compartimento Polizia stradale di Milano prendevano spunto da un’attività di analisi criminale avente ad oggetto i furti di una particolare marca di veicoli, perpetrati nel territorio di Milano, tramite la quale si appurava che gli ultimi segnali di vita delle vetture trafugate erano per lo più rintracciabili nel territorio di Cantù.
Da lì, una minuziosa serie di servizi di osservazione e una sapiente raccolta di informazioni sul campo, portava gli investigatori ad individuare un sito riferibile a due fratelli originari del posto che, con la collaborazione di un terzo soggetto, avevano trasformato un terreno agricolo in un vero e proprio autodemolitore clandestino di auto rubate, diventando, di fatto, la destinazione finale di buona parte delle auto rubate a Milano.
L’inizio dell’attività di videosorveglianza, poi, consentiva di identificare i 4 soggetti che rifornivano il centro di demolizione nonché il cliente, titolare tra l’altro di un’officina, cui erano destinate le parti veicolari ricavate dalla delittuosa attività di smontaggio e, da ultimo, il fiancheggiatore di quest’ultimo che, a suo nome, aveva locato dei magazzini dove i veicoli smontati venivano stipati, prima del loro trasferimento all’estero, verosimilmente verso l’est Europa.
Durante le investigazioni, svolte tra il maggio e l’agosto dello scorso anno, è stato documentato il riciclaggio di circa un’ottantina di veicoli, 31 dei quali sono stati intercettati (mentre venivano trasferiti o si trovavano depositati), sequestrati (quasi sempre già disassemblati e imballati) e restituiti agli aventi diritto. Il tutto per un giro d’affari ammontante a circa due milioni e mezzo di euro.