"Ad occhi aperti" , nel cast anche un venegonese, Oscar Guardamagna
Lo studente dell'Istituto Europeo di Design di Milano racconta la sua esperienza e il progetto del cortometraggio ambientato in Frera a Tradate .

Il cortometraggio girato in Frera sarà presentato sabato 7 maggio in sala eufonica alla presenza di attori e cast, gli studenti dello Ied di Milano. Tra loro anche un venegonese Oscar Guardamagna intervistato un anno fa da La Settimana.
Guardamagna di Venegono tra gli attori di "Ad occhi aperti"
«A occhi aperti» è un cortometraggio basato sul romanzo «Le notti bianche» di F. Dostoevskij. Si chiama così perché i protagonisti sono sognatori che bramano, appunto, ad «occhi aperti».
A raccontarcelo è Oscar Guardamagna, 21 privare alle spalle, di Venegono Superiore. Conosce bene Tradate e la biblioteca Frera poiché ci ha trascorso i suoi anni da scolaro, frequentando dapprima la scuola media Paolo VI, poi l’istituto L. Geymonat.
A quale università sei iscritto?
Frequento l’Istituto Europeo di Design di Milano, sono al terzo ed ultimo anno; a luglio discuterò la tesi. Ho scelto il corso di Video Design; ci occupiamo di cinema, spot pubblicitari, tv, istallazioni, tutto ciò che riguarda il campo dell’audiovisivo.
Qual è il progetto che avete realizzato in Frera?
A occhi aperti è un cortometraggio basato sul romanzo "Le notti bianche" di F. Dostoevskij. Il racconto giovanile di Fëdor, pubblicato per la prima volta nel 1848, racconta di una passeggiata notturna durante la quale il protagonista incontra una ragazza, che risveglia in lui il sentimento dell'amore: comincia così la sua educazione sentimentale.
Oscar ed i suoi compagni di corso hanno riadattato la storia, pensandola e girandola alla luce del sole.
Come mai questa scelta di luce?
Non potendo effettuare le riprese di notte, dato il coprifuoco delle ore 22, abbiamo ripensato il contesto. Ho proposto la Frera perché grande, con ambienti diversi che ben si prestano a svariati utilizzi. Il personale della biblioteca ci ha offerto volentieri gli spazi dimostrandosi molto disponibile.
Quanto sono durate le riprese?
Da mercoledì 24 a sabato 27 febbraio dello scorso anno. Abbiamo lavorato dalle 8.30 alle 18 con impegno ed entusiasmo.
Qual è la trama?
Le tematiche sono le medesime del libro di Dostoevskij, cambia l’ambientazione. Si narra la storia di 3 ragazzi, due uomini ed una donna e del loro intreccio d’amore. La ragazza, già innamorata, nella biblioteca conosce un altro lui che cercherà in ogni modo di conquistarla. La nuova storia, però, finisce male perché lei torna dal suo primo amore. Allora il protagonista capisce che è tutto inutile e riscivola nella sua tana, nella solitudine dei sogni.
Come si compone il team? Qual è il tuo ruolo?
Eravamo una manciata di studenti e due attori professionisti, selezionati con casting ad hoc, di età scenica compresa tra i 25 ed i 30 anni. Io mi sono occupato della registrazione audio, del montaggio e della post produzione. Regia e produzione: Elena Maria Bonoldi (Milano). Regia e sceneggiatura: Carola Del Bono (Ivrea). Direttori della fotografia e operatori camera e luci: Gabriele Canepa (Lavagna), Riccardo Lorenzi (Bologna). Sound designer: Mario Bellicini (Alessandria).
Come avete adempiuto al rispetto delle norme sanitarie?
Tutti ci siamo sottoposti, prima delle riprese, a tampone. Durante i lavori ciascuno, fuorché gli attori, era munito di mascherina. Il cortometraggio dura circa 20 m ed è parte del programma d'esame del corso di regia, tenuto dai professori Piergiorgio Gay e Michele Socci. Si tratta dell’esame più importante del corso.