Taglio del nastro per la Casa della Comunità di Tradate
I vertici regionali, sanitari e locali in via Gradisca questa mattina.
Vertici regionali e sanitari presenti questa mattina, martedì 26 aprile, a Tradate per l'inaugurazione della Casa della Comunità di Tradate.
Taglio del nastro per la Casa della Comunità di Tradate
La prima della provincia di Varese, la ventesima in Regione: è stata inaugurata stamattina la Casa della Comunità di Tradate nella ex sede Ats di via Gradisca. Presente il pubblico delle grandi occasioni: dal Presidente della Regione Attilio Fontana e la Vicepresidente Letizia Moratti, la cui firma è sulla riforma della Sanità che ha istituito e attivato queste strutture, ai vertici dell'Asst Sette Laghi Gianni Bonelli e di Ats Insubria Lucas Gutierrez, oltre ai sindaci del territorio, al senatore Stefano Candiani e, ovviamente, medici, infermieri e rappresentanti delle associazioni locali che affiancano il mondo della sanità.
Gli interventi
Ad aprire gli interventi che hanno costellato la mattinata la dottoressa Barbara Macchi, infermiera e referente del servizio alla Casa della Comunità. Lei è stata tra i primi a "mettere piede" nella struttura e, soprattutto, ad operare in uno dei suoi servizi, quello dell'infermiere di famiglia e comunità.
"Come infermieri le problematiche da affrontare sono tante e complesse. A gennaio abbiamo iniziato col primo gruppo di infermieri e con un po' di timore. Poi il telefono ha iniziato a squillare e le richieste ad aumentare, segni che la gente iniziava a capire l'importanza del nostro servizio e ad apprezzarlo. Ci auguriamo che da qui possano nascere nuove forme di collaborazione con le istituzioni del territorio per rispondere sempre meglio ai bisogni crescenti della comunità".
Bonelli: "Pensiero locale per la nuova sanità"
Due le parole su cui ha voluto invece concentrarsi il Direttore Generale della Sette Laghi Gianni Bonelli: amore e comunità.
"L'amore che i nostri dipendenti riescono a esprimere e provare nel loro lavoro quotidiano è fondamentale. E fondamentale è l'approccio 'g-local' che questa riforma porta e che si incarna nelle Case della Comunità: si parte dall'attenzione al paziente, che è parte di una comunità locale che a sua volta si inserisce in un grande sistema regionale. A Tradate abbiamo introdotto l'infermiere di famiglia, andando a soddisfare un bisogno di questa comunità e svilupperemo il servizio su tutto il nostro territorio. Questa Casa della Comunità è la forza del gioco di squadra, di medici e infermieri ma anche di architetti e ingegneri: è un luogo di connessione e servizi, di collaborazione importante con le comunità locali e con le associazioni di volontariato".
E sulla collaborazione con le realtà locali si è soffermato anche Gutierrez, Dg di Ats Insubria, che ha ringraziato esplicitamente il sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla, "che ha collaborato attivamente per questa struttura".
"Abbiamo una società composta al 30% da fragili e anziani - ha aggiunto - e abbiamo un territorio non facile, lontano da quello metropolitano. Per questo strutture e servizi come questi, prossimi ai cittadini e moderni, sono importanti e rappresentano il futuro".
Bascialla: "Riforma che come sindaci e medici dobbiamo apprezzare"
"Finalmente un riforma che tocca i cittadini - ha esordito Bascialla, sindaco di Tradate e medico di base - Da sindaco, ho imparato a capire quanto siano importanti i Servizi Sociali e questa riforma mira ad amalgamare il territorio e tutte le sue energie con le strutture ospedaliere. Un territorio che come vediamo nelle riunioni del Piano di Zona, dal Comune più grande a quello più piccolo presenta problematiche e criticità simili, che vanno affrontate insieme".
Moratti: "Una riforma che nasce dal confronto"
"Questa Casa della Comunità, la ventesima che inauguriamo, è figlia di una riforma che nasce da un ampio confronto con chi opera nella sanità, fortemente voluto dal Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti (che nel suo intervento ha parlato di una 'legge concreta, come dimostra l'inaugurazione di oggi')- ha ricordato la Vicepresidente della Regione Moratti - Ci sono due dati fondamentali: le risorse, 2 miliardi di cui 1,2 dal PNRR e 800 milioni dalla Regione, e tempi certi. La nostra è una sanità d'eccellenza che richiedeva un rafforzamento sul territorio, già previsto con la legge Maroni ma mai attuato per mancanza di risorse. Con le Case della Comunità raggiungiamo quell'obiettivo: una sanità che si prende in carico le persone e non la malattia. Importante e impegnativo, perchè prendendo in carico una persona si prende in carico la sua famiglia e tutte le sue fragilità e difficoltà. Tutte queste strutture stanno dimostrando un entusiasmo e una competenza che fanno ben sperare che questa riforma sia ben radicata nel territorio. Grazie ai sindaci, che avranno tre livelli di rappresentanza nel mondo della sanità".
Fontana: "Noi i primi a partire. Ora il Governo dia personale"
A chiudere la mattinata, prima del taglio del nastro, l'intervento del Presidente Attilio Fontana, che ha puntualizzato come la Lombardia sia stata "la prima Regione ad approvare una riforma che va nella direzione richiesta di avvicinare la sanità ai cittadini".
"Questa è la riforma delle riforme - ha proseguito - che darà la possibilità a tutta la società di dare un contributo per migliorare i servizi sanitari. In questa riforma abbiamo voluto dare un ruolo particolare, istituzionalizzandolo, al Terzo Settore e ai volontari, che abbiamo visto in questi due anni quanto siano stati fondamentali per la lotta alla pandemia e per l'ottima riuscita della campagna vaccinale.
Ora dobbiamo collaborare tutti per far capire al nostro Governo che c'è bisogno di aumentare il numero dei medici, degli infermieri e degli addetti alla sanità dopo anni di politiche sbagliate".