Varese

Non l'ha fermatola guerra, non ci riuscirà il Covid: confermato il Falò di Sant'Antonio a Varese

Sarà accesa sabato, come ogni anno, la pira allestita a Varese dai Monelli della Motta. Tutti gli eventi però saranno online e in diretta streaming, benedizione compresa

Non l'ha fermatola guerra, non ci riuscirà il Covid: confermato il Falò di Sant'Antonio a Varese
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L'emergenza coronavirus trasformerà, senza però fermarla, la tradizione del Falò di Sant'Antonio in piazza della Motta a Varese.

Falò di Sant'Antonio confermato a Varese

Più social, senza bancarelle nè assembramenti, ma Varese non dovrà rinunciare al suo tradizionale Falò di Sant'Antonio. Parola degli organizzatori, i Monelli della Motta, che hanno confermato anche quest'anno l'appuntamento con la pira benaugurale che da sempre apre il nuovo anno. Una tradizione vera e propria, che nemmeno la Seconda Guerra Mondiale fermò. E così, anche in segno propiziatorio per un anno migliore, il fuoco si accenderà e brillerà contro l'emergenza coronavirus.

Niente assembramenti, tutto online

Una tradizione che a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza dovrà "ammodernarsi". E infatti gli organizzatori partiranno da oggi, 12 gennaio, con una serie di eventi tutti rigorosamente online, compresa la benedizione degli animali in programma per domenica 17, che si terrà sul sagrato della chiesa della Motta e si potrà seguire da casa, in diretta streaming sulla pagina Facebook del Falò di Sant'Antonio di Varese. Sempre in diretta sabato 16 un concerto di armonica a bocca che accompagnerà verso l'accensione della pira di quest'anno, in programma alle 22.

A quasi un anno dall'esplosione dell'emergenza coronavirus, la conferma della manifestazione acquisisce anche un valore simbolico: dopo aver dovuto rinunciare a tanto quest'anno, oltre agli eventi e alle iniziative che avevano sempre animato la città, la conferma del Falò di Sant'Antonio a Varese è un atto di rivincita contro il virus. Che si spera possa essere il primo e che presto si ricominci a riappropiarsi delle tante cose cui l'emergenza ci ha costretti a rinunciare.

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