Protesta al Pirellone

Le associazioni sportive scendono in piazza: "Ci mettono in ginocchio, lo sport è salute"

Contro lo stop al mondo sportivo. Stasi dell'Asd Kaizen di Venegono: "Svolgiamo un ruolo importante per l'educazione e il benessere anche dei ragazzi. Le nostre palestre sono sicure, non discriminateci"

Le associazioni sportive scendono in piazza: "Ci mettono in ginocchio, lo sport è salute"
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Anche le associazioni delle arti marziali  sabato hanno protestato sotto il palazzo della Regione. Tra queste anche l'Asd Kaizen di Venegono: "Ci siamo adeguati ai protocolli  e operiamo in piena sicurezza, non  è giusto scaricare su noi la responsabilità dei contagi né va del nostro lavoro e dei ragazzi: lo sport è benessere fisico e mentale".

La protesta del mondo sportivo sotto il palazzo della regione

Anche le associazioni di arti marziali scendono in piazza: "Ci sentiamo discriminati"

Sabato 24 ottobre sotto al palazzo della regione a Milano si sono dati appuntamento i rappresentanti di alcune associazioni di arti marziali per manifestare il proprio dissenso al blocco delle attività degli “sport di contatto”.

"Ci sentiamo discriminati nonostante esserci allineati alle richieste del governo, rispettando i protocolli che il nostro ente di promozione sportiva (US ACLI)che fa riferimento al CONI, ci ha fornito  anche tramite un corso nazionale riguardo le procedure anti Covid, la sanificazione dei locali, i registri giornalieri delle presenze e il rilevamento della temperatura dei nostri associati e non ultimo il rispetto delle distanze. Però la colpa viene scaricata sullo sport, quando invece l’ attenzione da parte nostra è sempre alta siamo noi i primi ad essere consapevoli e voler tutelare la salute dei nostri atleti. La trasmissibilità del virus si verifica dove c’è maggiore promiscuità, non in palestra".

Stasi dell'Asd Kaizen: "Lo sport è salute, le nostre palestre sono sicure"

 

Protestano i titolari di palestre e piscine e le associazioni sportive. Antonio Stasi responsabile dell'Asd Kaizen di Venegono, associazione legata al mondo dell'arte marziale:

"Non siamo assolutamente d’ accordo con i provvedimenti presi, perché lo sport è salute, benessere, socializzazione. Se chiudete le nostre palestre i ragazzi cosa fanno? Restano ore davanti ad uno schermo del pc o a quello di un cellulare o peggio sono a spasso per la città. Ci sentiamo discriminati perché per le palestre, le A.S.D. che già escono da mesi di lockdown  non vengono considerate per il prezioso lavoro che svolgono: danno un servizio utile alla società, equivalente in termine educativi  alla scuola, dove per altro lo sport non viene valorizzato. Chi pratica sport  ha meno rischi di avere problemi di obesità, depressione e malattie cardiopolmonari. Fare movimento è indispensabile tanto più adesso rispetto a 40 anni fa, perché la società è cambiata perché i lavori sono spesso sedentari. Le arti marziali insegnano a difendere i più deboli, in questo caso ci stiamo difendendo da un sopruso. Le istituzioni dovevano prevenire i contagi, non scaricare le responsabilità sulla nostra categoria, ci mettono in ginocchio.

 

"Non private i nostri ragazzi dello sport"

Stasi ribadisce facendosi portavoce del mondo sportivo, oggi costretto ad un nuovo e apparentemente immotivato stop: "Lo sport è benessere fisico e mentale e sviluppa le difese immunitarie - ribadisce Stasi -  Non ci sono stati focolai nelle palestre  e anche il ministro Spadafora ha detto che ci siamo comportati egregiamente osservando i protocolli di prevenzione  che sicuramente hanno

ridotto l’ incidenza di contagio,  quasi azzerandola. Voglio vedere se in altri ambiti è stato così , se sono stati altrettanto ligi nel far rispettare i protocolli . Non è giusto che tolgano lo sport ai bambini, ai ragazzi e agli adulti che ne hanno bisogno".

 

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