A scuola ipotesi mascherine obbligatorie sopra i sei anni, anche se distanziati
Banchi con le rotelle, distanze, mascherine. Tante ipotesi ma di regole chiare ancora nemmeno l'ombra.

Il 14 settembre le scuole riaprono ma sulle regole effettive che dovranno garantire la sicurezza dal coronavirus per alunni e docenti la discussione è ancora aperta. L'ultima ipotesi riguarda l'obbligo di mascherine per tutti gli alunni sopra i sei anni, inizialmente pensata solo come deroga per situazioni particolari.
Mascherine obbligatorie a scuola?
Manca meno di un mese alla ripresa delle lezioni e ne sono passati ormai quasi 6 dall'inizio dell'emergenza. Ancora però non si conoscono con certezza le disposizioni che regoleranno la ripresa delle lezioni in presenza, sospese bruscamente in primavera. Dopo la rincorsa di Comuni, Istituti Comprensivi, Province e Regioni per adattare gli spazi alle regole di distanziamento che gli alunni dovranno osservare, già settimana scorsa il Ministro all'Istruzione Lucia Azzolina e il Comitato Tecnico-Scientifico avevano inserito una deroga alla distanza dicendo in pratica che, quando questa non era possibile, si poteva indossare la mascherina. Una decisione che fece saltare su tutte le furie il Rettore del Collegio Rotondi don Andrea Cattaneo che aveva parlato di "teatro ridicolo" e "totale impreparazione e inadeguatezza" di chi ha il compito di predisporre le linee guida.
Ora, nelle ultime proposte, c'è quella di rendere quella deroga un obbligo per tutti gli alunni sopra i sei anni: mascherina al volto sempre, anche se a distanza. Uniche eccezioni le lezioni di educazione fisica e le interrogazioni.
Si tratta comunque solo di ipotesi. Le linee guida definitive potrebbero arrivare pochi giorni prima dell'inizio delle lezioni dato che la prossima riunione del Cts è in programma per il 29 agosto, solo due giorni prima delle prime riaperture per i corsi di recupero, il 1 settembre. Si attende insomma il più possibile, anche per valutare l'andamento dei contagi e dell'epidemia che pur evidenziando nelle ultime settimane un aumento dei casi (e, come riportano alcuni medici, un forte aumento della carica virale nei tamponi) sembra vedere il coronavirus colpire in maniera molto più lieve rispetto alla primavera, per lo più asintomatica.
Intanto dal mondo della scuola però montano le polemiche per la continua incertezza e il forte ritardo nel definire le regole per la riapertura di arrivare solo all'ultimo momento. Polemiche che si erano già acuite dopo la decisione di effettuare test sierologici (volontari) al personale docente, da eseguirsi almeno una settimana prima dell'inizio delle lezioni, con un programma che di fatto taglia fuori la quasi totalità degli insegnanti non di ruolo, precari, che rischiano di non avere il tempo per fare la richiesta visto il ritardo nelle chiamate e nell'affidamento degli incarichi.