Saronno

Via Genova, Veronesi (Lega): "Modificare il PGT non risolve il problema. Si deve puntare sul convenzionato"

Il responsabile della Lega Saronno: "Non si possono togliere i diritti acquisiti grazie al PGT di Porro del 2013, le bugie hanno le gambe corte"

Via Genova, Veronesi (Lega): "Modificare il PGT non risolve il problema. Si deve puntare sul convenzionato"
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Il progetto per la "torre-condominio" di via Genova, contestata dai residenti del quartiere, e la promessa dell'Amministrazione di revisione del PGT per "impedire in futuro situazioni simili" riportano in auge il tema dell'Urbanistica cittadina. Di seguito, il comunicato stampa del leghista Angelo Veronesi che avverte: "Modificare il PGT non risolverà il problema".

Veronesi: "Via Genova, non si possono togliere diritti acquisiti"

Caro comitato di via Genova e cittadini, modificare il PGT non risolverà il problema. Il nodo del problema da risolvere non sta nel modificare il PGT, ma nel togliere diritti ormai acquisiti dal 2013 quando l'amministrazione Porro del PD li ha introdotti.

Non si possono togliere diritti acquisiti senza avere una moltitudine di ricorsi al TAR ottenendo come unico risultato la condanna del Comune al risarcimento e a tornare agli stessi diritti precedenti. Il Comune non può ridurre diritti di costruzione stabiliti dal Parlamento della Repubblica o dal Consiglio Regionale perché il Comune non è lo Stato e non è la Regione e non può modificare le leggi o le normative in vigore da decenni.

Il Comune potrebbe ridurre alcuni diritti acquisiti ma solo se vi fossero problematiche tecniche di carattere sostanziale, altrimenti qualsiasi modifica ai diritti acquisiti verrebbe bollata come arbitraria ed il Comune verrebbe giustamente condannato. Le bugie hanno le gambe corte.

Nel 2013 l'amministrazione Porro del PD aveva deciso di bloccare le costruzioni fuori dalla zona già urbanizzata: bene. Però per invogliare a recuperare l'esistente, hanno deciso di concedere degli incentivi urbanistici in più in forma di volumi in più e altezze permesse in più. Il ragionamento non era completamente sbagliato, ma gli incentivi urbanistici non sono risultati sufficienti visto il costo di costruzione estremamente elevato che ha indirizzato gli operatori edili costruire sui terreni vergini dei Comuni vicini.

Il costo di costruzione estremamente elevato si riflette sui costi degli appartamenti del centro città. Buttare giù e ricostruire in centro città ha come risultato quello di edificare case costose solo per chi se le può permettere, oppure per chi viene da Milano dove gli appartamenti sono ancora più costosi. Il ragionamento che abbiamo fatto come amministrazione Lega e che vorremmo si continuasse a fare è stato quello di non aumentare i volumi già permessi, ma di favorire l'edilizia convenzionata in modo che i saronnesi possano comperare un appartamento a prezzo agevolato.

Il nostro ragionamento è stato accettato e non ha avuto voti contrari in consiglio comunale tanto è vero che è già norma comunale da qualche anno. Ad esempio in via Fermi i due palazzi previsti nell'area dismessa ex FOS saranno costruiti completamente in regime di convenzionato saronnese.

La soluzione al problema del recupero dell'esistente e di non far fuggire i saronnesi fuori città è quella di continuare in questo senso prevedendo ulteriori mezzi per far comperare gli appartamenti ai saronnesi a prezzo ridotto in modo che siano abbordabili anche per le giovani coppie, riducendo i costi di costruzione per gli operatori edili in modo che abbiano vantaggi nel recupero dell'esistente. Non bisogna aumentare i volumi ma diminuire i costi di costruzione attraverso il convenzionato saronnese ed altre misure analoghe.

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