Saronno

Tassa di Soggiorno a Saronno: "Scelta non condivisa, Airoldi quanto pensa di racimolare"

Balzello a sorpresa per chi pernotterà in città dal prossimo anno e per le strutture ricettive. Il commento di Obiettivo Saronno

Tassa di Soggiorno a Saronno: "Scelta non condivisa, Airoldi quanto pensa di racimolare"
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Operatori colti di sorpresa per la decisione dell'Amministrazione Airoldi di richiedere a partire dal prossimo anno una tassa di soggiorno a chi pernotta in città. Obiettivo Saronno scettica: "Qual è il progetto di rilancio della città?".

Di seguito il comunicato del gruppo di Obiettivo Saronno.

Tassa di Soggiorno a Saronno, balzello a sorpresa

Diverse piccole strutture ricettive saronnesi hanno appreso con sorpresa la notizia dell’inserimento della tassa di soggiorno a Saronno a partire dal 2023, proposta dall’amministrazione Airoldi con la Delibera di Giunta n. 198 del 29/11/2022.

Nella delibera viene premesso che sono state sentite ed informate le principali categorie di riferimento per le strutture ricettive del territorio, ma le associazioni – contattate direttamente – hanno riferito di non essere in alcun modo ad oggi al corrente di questo nuovo provvedimento. Scrive ad esempio Alfredo Dal Ferro, presidente dell’associazione BBVarese (la più numerosa associazione di strutture extralberghiere della provincia di Varese e tra le prime in Lombardia):

“Saronno istituisce la tassa di soggiorno? Liberissimi di farlo, ma almeno non scrivete cose inesistenti od errate. A differenza di altri Comuni, che hanno avuto la sensibilità di chiedere il nostro parere e di consultarci in merito ai regolamenti applicativi, Saronno sta dimostrando una grande arroganza”.

Un modo di operare che ormai sembra essere consolidato in città, dove le attività non vengono quasi mai coinvolte in decisioni e provvedimenti che le riguardano direttamente e che vengono apprese solo tramite gli organi di stampa, oppure perché si viene informati da consiglieri comunali prontamente sul pezzo per le questioni che riguardano i cittadini.

Prosegue Dal Ferro:

“Il sindaco ha idea del lavoro gratuito e degli obblighi burocratici che sta per imporre agli alberghi locali, ma soprattutto ai piccoli operatori extralberghieri, che sono molti di più degli albergatori?”.

Verrebbe da dire di no, dato che il sindaco Airoldi risulta ormai pressoché assente e in ombra nelle principali questioni cittadine, dove primeggiano invece il presidente del consiglio comunale Gilli e l’assessore al commercio e bilancio D’Amato.

“Il sindaco è al corrente che il DGR Lombardia del 21 maggio 2018, che rendeva “turistico” ogni comune lombardo, è stato reso nullo a partire dal 1° gennaio 2021? Ora, anche se Saronno è rimasta nella lista approvata dall’Istat, che cosa si crede di poter racimolare con la tassa di soggiorno, con solo 26 strutture registrate in città?”, conclude il presidente di BBVarese.

Considerando che Saronno è una città di rilevanza non prettamente turistica e con un numero limitato di strutture ricettive presenti in città, non sarebbe stato uno sforzo immane per l’attuale Amministrazione, in particolare per l’Assessorato al Commercio, prendersi la briga di inviare qualche informazione preliminare alle strutture e promuovere un minimo di confronto su tale argomento, visto che l’inserimento della tassa – oltre ad essere un costo aggiuntivo per i clienti che soggiorneranno – comporta un notevole incremento di lavoro burocratico per le attività medesime.

Rimaniamo in attesa di sapere quali sono i progetti di attrattività per il territorio che l’Amministrazione Airoldi intenderà promuovere e come intenderà impegnare il ricavato di questa tassa per giustificarne la proposta. Chiediamo infine se – oltre a rivolgersi alle strutture ricettive per aumentare le proprie entrate finanziarie – il Sindaco e l’assessore al Commercio e Attività produttive abbiano intenzione di considerarle degne di un coinvolgimento nelle attività di marketing territoriale, rapporto ad oggi del tutto assente.

Obiettivo Saronno si rende disponibile a raccogliere le istanze delle strutture ricettive

cittadine per portarle nelle sedi istituzionali, dando loro voce.

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