Consiglio Regionale

Sciogliere Forza Nuova e formazioni neofasciste, in Regione votano solo centrosinistra e M5S

L'atteggiamento pilatesco del centrodestra, che ha deciso di non partecipare al voto, causa nuove frizioni. Astuti: "Non ha voluto condannare apertamente i rigurgiti neofascisti e neonazisti"

Sciogliere Forza Nuova e formazioni neofasciste, in Regione votano solo centrosinistra e M5S
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Con 25 sì, tutti delle opposizioni di centrosinistra e del M5S, 2 no e la non partecipazione al voto di tutto il centrodestra (con l’ eccezione di due voti negativi) il Consiglio Regionale ha approvato ieri sera, 2 novembre, la mozione presentata dal Pd che chiede al Governo di sciogliere Forza Nuova e i partiti di ispirazione neofascista, "artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana".

Approvata in regione la mozione per sciogliere Forza Nuova e neofascisti

La mozione è stata approvata ma da sinistra condannano la scelta "pilatesca" di non partecipare al voto fatta dalla maggioranza.

"L’aula - afferma il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti - ha votato a favore della nostra mozione e questo comporta che il presidente Fontana dovrà chiedere al presidente del Consiglio di sciogliere Forza Nuova. Ma ovviamente questo voto non ha sciolto le ambiguità del centrodestra, che non ha voluto condannare apertamente i rigurgiti neofascisti e neonazisti che in Italia e in Europa si sono intensificati negli ultimi anni. Lega e Fratelli d’Italia hanno usato i valori democratici per difendere forze che li negano e li vorrebbero cancellare. Una brutta pagina del Consiglio regionale, ancora una volta".

La mozione del Pd chiede che il presidente della Regione Lombardia chieda al Governo di procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutte le formazioni di chiara ispirazione neofascista, e la modifica dello Statuto affinché in  Lombardia sia vietata ogni organizzazione che abbia tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, di genere, nazionali o religiosi

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