Castellanza

Riqualificazione dell'ex Mostra del Tessile, il Centrodestra di Castellanza: "Occasione importante, ma..."

Tra i punti critici secondo l'opposizione il mancato "coordinamento" con i Comuni limitrofi, dove si attendono interventi che incideranno sull'area

Riqualificazione dell'ex Mostra del Tessile, il Centrodestra di Castellanza: "Occasione importante, ma..."
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In chiusura i tempi per la presentazione delle osservazioni al Piano Attuativo sull'area dell'"Ex Mostra del Tessile" di Castellanza. Per il Centrodestra Unito, un'importante occasione per ridisegnare una vasta area da riqualificare ma un progetto, quello presentato, "miope" e "introverso".

Ex Mostra del Tessile, il commento del Centrodestra Unito

"Termina in questi giorni il periodo utile per presentare le “osservazioni” al Piano Attuativo che riguarda l’area “Ex Mostra del Tessile”. Si tratta di una porzione del territorio castellanzese che da tempo è in attesa di una definizione e che è stato oggetto di molte traversie che hanno interessato anche la proprietà dell’area: i nuovi proprietari, infatti, l’hanno rilevato nel corso di una procedura fallimentare.

Il trascorrere del tempo ha fatto sì che intorno ad essa si siano insediate nuove, rilevanti, strutture commerciali che costellano ormai l’intero tratto di Viale Borri e della Saronnese, strade che costituiscono in pratica una unica grande via della media e grande distribuzione.

Il Centrodestra Unito per Castellanza già in campagna elettorale aveva evidenziato la necessità di pensare al recupero delle aree dismesse di Castellanza come ad una grande occasione per riqualificare la città rendendola più a misura d’uomo.

Nell’intervento prospettato, invece, si riscontrano molti elementi quantomeno discutibili.

Innanzitutto, riguardo al traffico: le valutazioni che corredano il Piano Attuativo risentono di rilevazioni effettuate in un periodo – ottobre 2020 – che, a causa della pandemia, non può certo essere considerato “normale”. Si tratta di valori anomali, inferiori a quelli che si registravano durante i periodi precedenti al Covid. Inoltre, non tengono in alcun conto il carico che, in prospettiva, graverà su questa arteria stradale quando saranno realizzati anche gli interventi urbanistici poche centinaia di metri più avanti, in direzione di Legnano. Queste considerazioni portano ad evidenziare come, nonostante le spiacevoli conseguenze che si sono sperimentate a seguito della realizzazione del nuovo magazzino LIDL sulla Saronnese, non vi sia nessuna valutazione complessiva della situazione viabilistica prospettica, e neppure nessuna condivisione con le amministrazioni delle città confinanti. Infatti, dal comune di Busto si sono levate delle vibranti proteste che, molto probabilmente, resteranno inascoltate. Ma probabilmente questa sarà la sorte che toccherà al Comune di Castellanza quando Legnano darà il via libera alla costruzione delle nuove aree commerciali progettate (Area ex Duplomatic, Area Ex Crespi, ecc.).

Questo intervento avrebbe potuto anche essere una occasione per mettere in sicurezza l’accesso all’Istituto Facchinetti che, invece, con la realizzazione del Piano Attuativo, vedrà gli studenti esposti a rischi maggiori a causa della maggiore intensità di traffico a cui saranno esposti.

Non si rintracciano, poi, nel Piano, elementi di raccordo con la realtà del Parco Alto Milanese, perdendo una ottima occasione per valorizzare ulteriormente questo importante presidio di tutela ambientale. E da ultimo, non possiamo esimerci dal sollecitare una chiara indicazione da parte dell’Amministrazione riguardo a quali saranno le modalità di gestione dell’area ludica, inclusi i presidi di sicurezza previsti (telecamere, ecc.), indispensabili per tutelare la sicurezza dei ragazzi che, speriamo, vorranno frequentarla.

La direzione che l’amministrazione ha portato avanti con questo intervento rappresenta, ancora una volta, la miopia con cui si sta muovendo evidenziando la mancanza di una visione strategica e globale della città. Ancora una volta manca una visione unitaria, di ampio respiro, che sappia traguardare il futuro.

Il progetto presentato è tutto ‘introverso’, miope, è l’espressione di un modo di fare urbanistica poco coraggioso, che guarda alla redditività dell’area e non al reale benessere della città".

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