"No NATO", presidio alla base di Solbiate Olona

Sabato presidio del Forum Contro la Guerra fuori dalla base NATO Ugo Mara di Solbiate Olona.

"No NATO", presidio alla base di Solbiate Olona
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Il Forum Contro la Guerra in presidio sabato contro la base di Solbiate Olona: “No NATO, no guerra”.

“No NATO”, presidio dei pacifisti

Presidio “No NATO” sabato dalle 15 davanti ai cancelli della base militare di Solbiate Olona. Nuova iniziativa pacifista del Forum Contro la Guerra, dopo le marce contro la vendita degli M-346 Aermacchi ad Israele e la manifestazione con presidio alla base NATO di Ghedi dove sono custodite decine di testate nucleari del Patto Atlantico. “Il Forum intende così rilanciare la mobilitazione contro la guerra. Guerra necessaria al mantenimento di un sistema economico-finanziario predatorio”, fanno sapere gli organizzatori.

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La base NATO di Solbiate

A Solbiate Olona nella caserma “Ugo Mara” ha sede il quartier generale della NATO Rapid Deployable Corps – Italy (Corpo d’Armata di Reazione Rapida NATO, NRDC-ITA). “E’ uno dei nove Comandi NATO di reazione rapida – spiegano dal Forum – Conta su oltre 400 militari che possono anche raddoppiare in determinati casi”.

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Il presidio

“La NATO é la macchina da guerra più imponente della storia umana, da sempre sotto comando USA – continuano gli organizzatori – I suoi interventi  comportano bombardamenti, morti e feriti (90% civili), saccheggio e devastazione dei territori, inquinamento e contaminazione radioattiva, aumento dei flussi migratori, campi profughi, militarizzazione delle frontiere, maggiore sfruttamento e impoverimento dei lavoratori. Siamo contro la guerra, oltre che per ragioni etiche, anche per i suoi enormi costi che vanno a discapito di sanità, istruzione, pensioni, trasporti, messa in sicurezza del territorio”. “In Italia le spese militari arriveranno in sette anni a quasi 40 miliardi di euro all’anno (più di 100 milioni al giorno) rispetto agli attuali 23 – ricordano i pacifisti –  La mobilitazione contro la guerra, la NATO e le spese militari si deve unire alle lotte dei lavoratori e a quelle contro le nocività ambientali e le devastazioni del territorio”.

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