Mozzate, bagarre in aula, l'opposizione abbandona la discussuone
E' stata bocciata la mozione di sfiducia di Lega e Passione Civica relativa al presidente del consiglio.

Mozzate, è stato un Consiglio comunale all’insegna dell’alta tensione quello di sabato scorso, iniziato con le forze di opposizione, Lega e «Passione Civica», che hanno abbandonato la discussione sulla modifica al regolamento della tassa rifiuti e sulle tariffe, partecipando alla seduta dal pubblico come segno di protesta per la documentazione arrivata troppo tardi e della commissione convocata solo la sera precedente.
Mozzate, bagarre in aula, l'opposizione abbandona la discussuone
«Da regolamento la documentazione del Consiglio deve essere ricevuta almeno 48 ore prima. La minoranza non è stata messa nella condizione di poter ottemperare il suo ruolo perciò non partecipiamo ai lavori consiliari», ha spiegato il consigliere Clemente Ciccozzi.
La mozione di sfiducia sul presidente del consiglio
L’opposizione è poi rientrata per la discussione della sua mozione sulla revoca del presidente del consiglio, Fabio Reina. «Il presidente dovrebbe garantire la corretta informazione a tutti i consiglieri, dirigendo i lavori dell’aula con imparzialità e facendo la sintesi in occasione della conferenza dei capigruppo, luogo di maggior rappresentanza politica. Deve far funzionare l’organo collegiale con neutralità in modo che la maggioranza non prevarichi sulla minoranza. Per questo deve godere della fiducia di tutto il Consiglio», puntualizza la consigliera leghista Daniela Galli, prima di elencare i motivi per cui, a suo parere, Reina avrebbe dimostrato un cattivo esercizio della funzione: «In occasione della festa del 2 giugno il presidente aveva il dovere di invitare alla cerimonia almeno un rappresentante di ogni forza politica. In più occasioni inoltre non siamo stati informati tempestivamente». A rincarare la dose il consiglier Ciccozzi: «Quando abbiamo chiesto spiegazioni sul mancato invito della minoranza alla cerimonia del 2 giugno, il presidente ha girato una comunicazione della vicesindaco che affermava di avere agito “con l’obiettivo del rispetto delle regole pandemiche ancora in atto”. A parte la motivazione pretestuosa visto che si sarebbe potuto conciliare la partecipazione con il rispetto delle misure, ciò che riteniamo grave è il comportamento del presidente che ha aderito totalmente alle dichiarazioni della vicesindaco interpretando il suo ruolo alla stregua di un’appendice della giunta». Infine: «Non si è poi tenuto conto di una nostra richiesta di non convocare il Consiglio in specifiche date. Bastava un semplice confronto».
La maggioranza difende il presidente
La maggioranza si è invece schierata a difesa del presidente, attraverso la capogruppo Marinela Chiari: «Votiamo contro la mozione e ci dissociamo fortemente dalla richiesta che consideriamo infondata e inconsistente. Non ci risulta che il presidente abbia rinunciato al suo ruolo di imparzialità, anzi in più occasioni ha dimostrato un ruolo super partes e convocato al tavolo tutte le forze per costruire un rapporto di collaborazione. Il presidente non è un maestro cerimoniere e il 2 giugno tutti i consiglieri dovevano sentirsi chiamati a presenziare anche senza un invito. Nessun rappresentante della maggioranza l’ha ricevuto». E ancora: «Avete chiesto le dimissioni del sindaco, dell’assessore al bilancio e ora del presidente. A rotazione le chiederete di tutti, a dimostrazione di un procedere superficiale, dettato da un mero campanilismo politico strumentale. Chiediamo maggior rispetto, serietà e correttezza». E sull’abbandono della discussione: «La considero una scusante non partecipare ai lavori perché non si è ricevuto in tempo il materiale. Tutto il Consiglio è nella stessa condizione e conosciamo bene la situazione in cui versano gli uffici». Ha concluso il sindaco Luigi Monza: «Credo che gli elementi portati in evidenza non siano necessari a chiedere la revoca del presidente. Io stesso non ho ricevuto l’invito per il 2 giugno e sulle date dei consigli rispondo che, in presenza di date da rispettare, ci si organizza per esserci. Anche la maggioranza studia in poco tempo, compresa la notte, l’ampia documentazione. Questa è la pubblica amministrazione». Con voto segreto, sei consiglieri contro tre, hanno infine bocciato la mozione dell’opposizione.