La proposta

Meno giorni di lavoro, stesso stipendio: Librandi e l'esempio (neozelandese) di Unilever

Italia Viva aveva già presentato una proposta di legge a febbraio, finora mai discussa. Dopo l'annuncio di Unilever, Librandi la rilancia

Meno giorni di lavoro, stesso stipendio: Librandi e l'esempio (neozelandese) di Unilever
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Meno giorni di lavoro ma stesso stipendio: l'esperimento di Unilever in Nuova Zelanda "conquista" il deputato saronnese di Italia Viva Gianfranco Librandi.

Meno giorni di lavoro, stesso stipendio: Unilever ci prova

Settimana lavorativa di quattro giorni invece di cinque ma a stipendio invariato. Ieri, martedì 1 dicembre, l'Amministratore Delegato della multinazionale Unilever Nick Bangs ha subito riacceso il dibattito nel Belpaese, già sorto negli anni scorsi all'alba di esperimenti e proposte simili in altre parti del mondo. Un esperimento che durerà un anno e coinvolgerà gli 81 dipendenti di Unilever in Nuova Zelanda. Al termine l'azienda valuterà se la riduzione oraria a parità di esperimento sarà riuscita, come secondo alcuni, ad aumentare addirittura la produttività (grazie a un morale più alto dei dipendenti) o mantenerla almeno costante. E sulla scorta dei dati della sperimentazione, qualcosa potrebbe cambiare anche per gli altri circa 155mila dipendenti nel mondo.

La proposta di Italia Viva

Il dibattito come detto si era già acceso qualche mese fa, quando a gennaio la proposta venne avanzata dalla neopremier finlandese Sanna Marin, sulla scorta dell'esperienza svedese di due anni prima. E subito Italia Viva presentò una Proposta di Legge per fare lo stesso in Italia, rimasta fino ad ora lettera morta. Ora, il deputato Gianfranco Librandi la rilancia sulla spinta dell'annuncio di Unilever:

"L’iniziativa di Unilever di ridurre la settimana lavorativa da 5 a 4 giorni, a parità di retribuzioni settimanali, dimostra che le aziende più avanzate e innovative sono già pronte a quel salto di qualità che da tempo chiediamo anche in Italia. Con Italia Viva abbiamo presentato qualche mese fa una proposta di legge per incentivare fiscalmente le aziende che scelgono la settimana corta a parità di retribuzione, perché riteniamo che vi siano ampi margini di produttività da recuperare. In Italia abbiamo un numero di ore lavorate molto alto, che non sempre corrisponde a una produzione adeguata: significa che spesso sprechiamo ore di lavoro a parità di risultato. Lasciando più tempo libero per i dipendenti delle aziende più efficienti, possiamo ampliare le possibilità di scelta, promuovere i consumi e aiutare l’economia e la società quando si tratterà di ripartire dopo la pandemia".

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