Saronnese

Maltempo, i sindaci del Saronnese: "Fondi insufficienti dalla Regione, esclusi tutti i privati"

"Sui nostri territori danni per dieci volte tanto". Rammarico anche per la mancata deliberazione dello stato d'emergenza dal Governo

Maltempo, i sindaci del Saronnese: "Fondi insufficienti dalla Regione, esclusi tutti i privati"
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Solo 6,5 milioni di euro stanziati dalla Regione per i primi interventi sulle scuole, sugli asili e i nidi danneggiati dal maltempo: dopo la lettera firmata da nove primi cittadini del Saronnese, in cui minacciavano la restituzione delle chiavi delle proprie città al Prefetto, una nuova nota indirizzata alla Regione.

Maltempo, pochi fondi e tante esclusioni

Di seguito, il comunicato stampa congiunto firmato da Marco Giudici (Caronno Pertusella), Sergio Zauli (Rovellasca), Stefano Calegari (Cislago), Marco Volontè (Rovello Porro), Stefania Castagnoli (Gerenzano), Augusto Airoldi (Saronno)
Giovanni Rusconi (Lomazzo), Alberto Oleari (Turate), Evasio Regnicoli (Origgio), Luigi Clerici (Uboldo).

Prendiamo atto con soddisfazione della rapidità dimostrata da Regione Lombardia che, nella seduta di Giunta di martedì 8 agosto, è intervenuta deliberando uno stanziamento di 6,5 milioni di euro, mediante prelievo dal Fondo di Riserva, per la riparazione dei danni causati dai fenomeni climatici estremi dello scorso luglio agli immobili che ospitano servizi educativi per l’infanzia, scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

Al contempo ci vediamo costretti a confermare che la magnitudo dei danni subiti dai nostri Comuni è di tutt’altra dimensione, valutabile in una cifra non inferiore alle dieci volte quella stanziata. Da tale stanziamento rimangono, inoltre, esclusi tanto i nostri immobili non destinati ai servizi scolastici e per l’infanzia quanto il patrimonio arboreo falcidiato dalla tromba d’aria.

Nessuna procedura e nessun stanziamento è stato altresì deliberato per i Comuni che hanno subito danni notevolmente superiori rispetto alle risorse disponibili. La soluzione non può essere il debito fuori bilancio, in quanto non è tecnicamente possibile senza una copertura finanziaria postuma, men che meno percorribile è l’utilizzo del fondo di riserva che, secondo normativa, in molti Comuni ammonta a poche migliaia di euro e non può essere sufficiente a coprire spese che ammontano invece a molte migliaia di euro.

Siamo poi molto preoccupati tanto per l’assoluta assenza di qualsiasi riferimento nella delibera regionale agli ingentissimi danni subiti dal patrimonio privato dei nostri concittadini, molti dei quali ancora con le loro abitazioni prive di copertura, quanto per il fatto che il Consiglio dei Ministri abbia concluso la sua attività in vista della pausa estiva senza deliberare lo stato di emergenza, pure richiesto da Regione Lombardia.

Tutto ciò lascia intendere che, nella migliore delle ipotesi, non ci saranno ulteriori provvedimenti né a livello regionale, né a livello centrale, prima dei prossimi mesi di settembre-ottobre, mentre quanto accaduto ai nostri cittadini e alle nostre attività produttive e agricole richiede risposte immediate. Anche in questa occasione, come Sindaci, non stiamo facendo mancare la nostra vicinanza alle popolazioni colpite, certo dagli enti sovraordinati, tutti noi ci saremmo aspettati diversa attenzione.

Dai luoghi del disastro, 10 agosto 2023

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