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Librandi: "Abbassare l'iva sulle mascherine"

Il deputato ha accolto favorevolmente la proposta di Federfarma e ha criticato lo scontro politico tra Governo e Regione Lombardia.

Librandi: "Abbassare l'iva sulle mascherine"
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Librandi, onorevole di "Italia Viva" e imprenditore, si è detto favorevole alla proposta di abbassare l'iva, dal 22 al 4%, su tutte le dotazioni di protezione personale e ha puntato il dito contro le ostilità tra Governo e Regione Lombardia.

Librandi, "Abbassare l'iva sulle mascherine"

Ecco quanto dichiarato dal deputato di Italia Viva sulla proposta di Federfarma.

Positiva la proposta di Federfarma per l’abbassamento dell’IVA dal 22% al 4% sull’acquisto di mascherine. La sostengo e la rilancio per tutti i dispositivi di protezione individuale, come tute, guanti e altre attrezzature sanitarie che i lavoratori e i cittadini dovranno utilizzare. Anche questo è un intervento necessario per sostenere sia le famiglie che le imprese. Gli approvvigionamenti necessari per la sicurezza sono essenziali per permettere al Paese di passare allo step successivo dell’emergenza, ovvero quello della riapertura di fabbriche, imprese e negozi e della ripresa del nostro sistema economico. Nei prossimi mesi il ritorno alla normalità ci richiederà di convivere con il virus. Pertanto, per farlo in sicurezza, è necessario agevolare al massimo l’acquisto e la diffusione di tutti gli strumenti precauzionali.

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L'imprenditore di Saronno ha poi stigmatizzato lo scontro politico tra Regione Lombardia e Governa, causa della distrazione da una strategia pragmatica.

Lo scontro tutto politico, e temo propagandistico, tra governo e regione Lombardia sulla riapertura sta distraendo da una strategia pragmatica, che dovrebbe puntare a riaperture mirate e selettive nelle aree del Paese che hanno ormai un numero minimo o controllato di contagi. Mi riferisco ad esempio all’Umbria, alla Basilicata, alla Sardegna e a molte province del Mezzogiorno: è insensato trattare tutti i casi allo stesso modo, visto che uguali non sono. Se dobbiamo abituarci a una nuova normalità per i mesi a venire, sarebbe intelligente organizzare la riapertura nelle realtà meno colpite, dove è più basso il rischio di nuove ondate di contagio. In più, si tratterebbe di dare subito una boccata di ossigeno a regioni che rischiano di subire un impatto socio-occupazionale drammatico da questa crisi.

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