La Lombardia non riconosce più l'annessione russa della Crimea
Nel 2016 la mozione che oltre a riconoscere il passaggio della Crimea chiedeva il ritiro delle sanzioni contro la Russia. I dem: "Ci sono voluti sei anni e una tragica e sanguinosa invasione con tanto di minaccia nucleare"

Approvato in Consiglio Regionale un emendamento che annulla la mozione approvata dal Pirellone con cui la Lombardia riconosceva l'annessione russa della Crimea.
Dietrofront della Lombardia: la Crimea è Ucraina
Sei anni dopo, la Lombardia fa marcia indietro. Il Consiglio Regionale ha infatti approvato all'unanimità un emendamento alla Risoluzione sul programma della Commissione Europea che annulla la mozione approvata coi voti di Lega Nord, Maroni Presidente, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Movimento 5 Stelle e di due consiglieri Pd nel 2016 (presidenza Maroni) che chiedeva al Governo di riconoscere l'annessione della Crimea alla Russia dopo il contestato referendum in terra ucraina e di cancellare le sanzioni economiche che erano state attivate all'epoca.
Una mozione ritenuta, ieri e oggi ancor di più, eccessivamente "filorussa", che evidenzia il consigliere regionale Pd Samuele Astuti aveva "piegato la Regione Lombardia alle istanze del governo russo, contro gli interessi dell’Europa e dei suoi valori democratici".
"Ci sono voluti sei anni - sottolinea il consigliere dem - e una tragica e sanguinosa invasione, con tanto di minaccia nucleare a chi osasse intervenire a difesa dell’Ucraina".
In quella campagna contro le sanzioni russe la Lombardia non era sola: anche Veneto e Liguria, entrambe a trazione leghista, avevano approvato testi simili. Ed entrambe, come la Lombardia, hanno ora deciso per il dietrofront.