La proposta

Impennata carburanti, Candiani (Lega): "Sospendere subito le accise"

A tre anni dalla promessa inattuata di Matteo Salvini, la Lega ci riprova con Draghi. Ma quanto pesano sul prezzo le accise, e dove finiscono?

Impennata carburanti, Candiani (Lega): "Sospendere subito le accise"
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Sullo sfondo dei prezzi di benzina e gasolio ormai sopra i due euro al litro, la Lega torna a puntare il dito contro le accise. A due anni dalla promessa (inattuata) del leader del partito Matteo Salvini di abolirle, ora il Carroccio chiede di sospenderle.

Impennata carburanti, quanto pesano le accise?

Quanto pagheremmo la benzina (e il gasolio, e il gpl) se non ci fossero le famigerate accise? Domanda che ora coi prezzi alla pompa che salgono senza sosta, anche nella stessa giornata, un po' tutti si stanno facendo.

Oggi su ogni litro di carburante, 41 centesimi sono di accise. Cinquanta, se includiamo nel conto l'imposta di fabbricazione dei carburanti. Una zavorra fiscale che, che se sparisse da un momento all'altro, riporterebbe i prezzi indietro di qualche settimana facendo risparmiare non poco gli automobilisti italiani.

Ma cosa sono? In teoria, si contano ben 19 accise aggiunte in quasi un secolo sul prezzo dei carburanti. Una pratica iniziata già durante il fascismo che "inaugurò" la prima di una lunga serie continuata fino al 2014:

  • Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
  • Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
  • Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
  • Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
  • Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
  • Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
  • Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
  • Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
  • Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
  • Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
  • Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
  • Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;
  • Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
  • Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
  • Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
  • Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

Ora, bisogna precisare una cosa: no, non stiamo più sostenendo i costi della Guerra d'Etiopia, nè le ricostruzioni dopo Vajont, Belice, Irpinia, eccetera. Nel 1995 infatti tutte le accise precedentemente inserite sono state mantenute e "unite" a beneficio della fiscalità generale diventando, di fatto, da "tasse di scopo" a tasse vere e proprie. Che generano per le casse statali un introito non indifferente: 30 miliardi di euro ogni anno.

La (nuova) proposta leghista

L'eliminazione delle accise sui carburanti è stato da sempre un cavallo di battaglia della Lega, che tornò a proporla, e a prometterla, alle elezioni del 2018. Non se ne fece nulla, e ora la Lega ci riprova puntando almeno alla sospensione con una mozione, con Matteo Salvini proprio come primo firmatario.

"E' una proposta di buonsenso nell'interesse di famiglie e imprese italiane, che il Governo può e deve prendere in considerazione velocemente - sostiene il senatore tradatese Stefano Candiani - Una proposta della Lega che guarda ai problemi reali dei cittadini e sulla quale auspichiamo la convergenza di tutte le forze politiche. Occorre essere uniti a sostegno del Paese e del nostro tessuto economico, che non puo' continuare a subire aumenti esagerati come quelli in corso"

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