Il sindaco "diserta" la commemorazione della Tragedia della Meloria, furia della Lega
C'erano tutti, anche la sorella del parà caduto nella tragedia di 50 anni fa. Quasi tutti: il sindaco e la maggioranza non si sono visti. Sala (Lega): "Gravissima mancanza di rispetto"
Domenica davanti al monumento di via Biffi a Saronno cittadini, famigliari e associazioni d'arma per ricordare Arturo Deiana, parà saronnese morto nella Tragedia della Meloria 50 anni fa. Una cerimonia che ha visto, però, la pesante assenza del primo cittadino.
La Tragedia della Meloria, cos'è
Era il 9 novembre 1971. Cinquantadue militari, di cui 46 paracadutisti italiani della Sesta Compagnia "Grifi" del Primo Reggimento Paracadutisti e 6 militari britannici dell'equipaggio, morirono in quello che ancora oggi 50 anni dopo è il più grave incidente avvenuto alle forze militari italiane dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
I militari si trovavano a bordo di "Gesso 4", uno dei nove aerei militari impegnati nell'esercitazione NATO "Cold Stream" in Sardegna, proprio sui cieli delle "secche della Meloria".
Esercitazione di volo a bassa quota, con manovre non semplici atte a non permettere l'individuazione dei velivoli da parte dei radar. Gli aerei sarebbero dovuti partire scaglionati, raggiungendo la Zona di Lancio dove i paracadutisti si sarebbero dovuti lanciare. Tutto filò liscio fino a quando "Gesso 5" (così era denominato il quinto aereo a partire) non vide una fiammata in mare, nella direzione in cui volava "Gesso 4" partito 15 secondi prima.
Delle persone a bordo, tra cui il saronnese Arturo Deiana, non si salvò nessuno e nemmeno oggi, a 50 anni di distanza, si è riusciti a capire cosa sia successo a quel volo.
Presente la sorella di Deiana, assente il sindaco: rabbia della Lega
Domenica alla cerimonia davanti al monumento saronnese c'erano tutti: cittadini, associazioni d'arma, persino la sorella di Deiana partita dalla Sardegna per ricordare il fratello in quella che era la sua casa e davanti al monumento eretto a sua memoria.
Quasi tutti. Perchè davanti a quel monumento non c'era il sindaco Augusto Airoldi.
"Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: Airoldi e combriccola, per una volta, sono stati di parola - commenta duramente dalla Lega Claudio Sala - Quando hanno coniato lo slogan 'Saronno siamo Noi', intendevano, giustamente, che loro e tutta la galassia di sinistra che rappresentano, sarebbero stati considerati Saronno. Il resto della città No! In effetti lo hanno pure detto, quindi non vediamo il perché stupirci. Eppure non solo continuiamo a stupirci ma proviamo anche un certo imbarazzo per loro: quelli delle vuote parole sulla solidarietà, delle vuote dichiarazioni sull’inclusività, delle vuote affermazioni sulla trasversalità sono riusciti ancora una volta a risultare imbarazzanti e offensivi".
"Assenza che pesa come un macigno"
"In queste occasioni - prosegue il leghista riferendosi alla commemorazione - non si può considerare il colore o l’appartenenza politica, e l’assenza del sindaco e di chiunque potesse rappresentare la maggioranza è una mancanza di rispetto e di buon senso: a fronte di una commemorazione in memoria di un saronnese deceduto in una tragedia delle forze armate senza precedenti, nonostante la presenza della sorella di Deiana venuta appositamente dalla Sardegna, nonostante la partecipazione dell'associazione dei sardi, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, di Croce Rossa, Associazione Bersaglieri, Associazione Alpini, Associazione Marinai e soprattutto nonostante l'invito dell'Associazione Paracadutisti rivolta al sindaco e all'amministrazione comunale, l'assenza del primo cittadino pesa come un macigno.
E sia chiaro, pesa non perché si sia sentita la mancanza di Airoldi, ma perché l’istituzione comunale, malamente rappresentata dal sindaco e dalla sua giunta, ha il dovere di esserci per stringersi con la cittadinanza, partecipare al ricordo, dare conforto.
Questo sindaco che non è mai mancato alle passarelle organizzate dai suoi amici per 'la pace', plaude alle varie catene della solidarietà, presenzia a qualsiasi cerimonia di sinistra, ma che diserta la commemorazione per un nostro concittadino, semplicemente sta strategicamente coltivando il proprio bacino elettorale, lasciando indietro la città.
Ma in effetti ci avevano avvertito, ad elezione avvenuta 'Saronno sarebbe stata solo loro'".