Mozione

Il Consiglio Regionale "stoppa" la carne sintetica in Lombardia

Accolta la mozione a sostegno della petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico e la "carne Frankenstein"

Il Consiglio Regionale "stoppa" la carne sintetica in Lombardia
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Regione Lombardia ha detto no alla produzione e commercializzazione della carne sintetica all'interno del territorio regionale.

No della Lombardia alla carne sintetica

“Il cibo sintetico rappresenta una minaccia alle produzioni agroalimentari e al sistema zootecnico lombardi che sono tra i più sostenibili al mondo. Sì invece a una maggiore tutela del patrimonio culinario lombardo”.

Così Simone Giudici, consigliere regionale della Lega, in merito al voto favorevole del Carroccio alla mozione n. 833 “Sostegno alle Iniziative contro il Cibo Sintetico” presentata martedì in Consiglio regionale della Lombardia.

“La mozione approvata impegna la Giunta regionale a sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e per una maggiore vigilanza sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio. La carne Frankenstein, come orami è stata ribattezzata, è un alimento interamente artificiale che si sostituisce in toto a filiere rurali fatte di uomini e animali. Giocando sull’inganno di poter salvare il pianeta – continua Giudici – le multinazionali nascondono i colossali interessi commerciali e speculativi che, fatalmente, finiscono per minacciare i nostri giovani con l'inquinamento chimico per via alimentare oltre a danneggiare il settore agroalimentare in Lombardia con le sue 52mila imprese, 126mila dipendenti e un fatturato di oltre 25 miliardi di euro”.

La tutela delle razze autoctone

“La domanda di qualità e di garanzia dell’origine ha portato, grazie al Programma di Sviluppo Regionale, a recuperare l’allevamento delle razze storiche lombarde come la Varzese-Tortonese-Ottonese e la Bianca di Val Padana, che dopo aver rischiato l’estinzione sono tornate a ripopolare le campagne e le nostre montagne. Un patrimonio prezioso, più di ogni altro business, che abbiamo il dovere di tutelare” conclude Giudici.

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