Elezioni Rescaldina, M5S: "Paese ridotto a cumulo di macerie"
Movimento 5 Stelle scatenato contro l'approvazione del Pgt da parte della maggioranza, dito puntato su variante Auchan
Elezioni Rescaldina, il Movimento 5 Stelle punta il dito contro il Pgt approvato dalla maggioranza.
Elezioni Rescaldina, M5S contro il Piano di governo del territorio
Non piace al Movimento 5 Stelle (che ha già annunciato la sua volontà di correre alle elezioni comunali del 26 maggio) il Pgt, Piano di governo del territorio approvato nell’ultimo Consiglio comunale dalla maggioranza (lista civica “Vivere Rescaldina”) che ha incassato anche l’ok dell’attuale alleata “Noi X Rescaldina”.
“Dopo una tre giorni di Consiglio comunale, è stato approvato per il rotto della cuffia il nuovo PGT di fatto solo grazie al supporto del gruppo di Noi X, che da tempo è passato ufficiosamente nelle file della maggioranza – commentano dal M5S, forza di opposizione guidata dal portavoce Massimo Oggioni -. Un Pgt del tutto anomalo perchè approvato ormai a ridosso delle elezioni, cosa veramente singolare, ma che con Vivere Rescaldina oramai non stupisce più, visto che gli impegni che questa giunta sta prendendo e che ricadranno esclusivamente sulla successiva, sono ormai diversi. Come dire, ‘apres nous, le déluge’. Un Pgt che, va detto, contiene molti elementi che abbiamo pienamente condiviso, soprattutto l’attenzione riservata alla tutela del verde (quello rimasto), ma che porta in se il peccato originale della ‘variante Auchan’, fortemente voluta da Vivere Rescaldina, che di fatto ha rianimato ed agevolato il progetto di espansione del centro commerciale. Un progetto che, purtroppo, ci regalerà 25 mila metri quadrati di nuova area commerciale, qualche migliaio di automobili al giorno (e relativi gas di scarico) in più sulle nostre strade, e che consentirà l’abbattimento (che per Vivere Rescaldina diventa ‘spostamento’) di 6mila metri quadrati di bosco. Ma a Vivere Rescaldina di quel bosco forse non importa nulla.
In ultimo – proseguono i 5 stelle – anche l’idea di creare una nuova zona industriale a Rescaldina, alle spalle del cimitero verso la saronnese, dove ora sono solo prati, ha fatto si che non potessimo promuovere il piano. Unico infatti il Movimento 5 Stelle a fare sue le osservazioni dei tanti cittadini proprietari dei terreni interessati dal progetto di nuova zona industriale, che chiedevano che i loro lotti restassero agricoli. E così mentre Vivere Rescaldina con una mano proponeva la tutela del verde, con l’altra accendeva le betoniere per una nuova colata di cemento, respingendo le richieste dei cittadini”.
Il voto dei grillini
“Come Movimento 5 Stelle – proseguono gli attivisti -, pur partecipando molto responsabilmente (e gratuitamente, gli unici) a tutte le fasi della discussione e delle votazioni delle quasi 200 osservazioni pervenute, abbiamo quindi deciso di non partecipare alla votazione finale; si, perché votare a favore del Pgt proposto, avrebbe voluto dire accettare anche la polpetta avvelenata della variante Auchan e in secondo luogo dell’ espansione industriale su terreni agricoli: impossibile. Votare contro avrebbe però significato manifestare la preferenza per il Pgtvigente, che, oltre a contenere in se comunque anche la Variante Auchan (che Vivere Rescaldina molto abilmente aveva fatto approvare in un momento precedente, rendendola indipendente), riteniamo sicuramente peggiore di questo. Quindi, dichiarandolo, abbiamo deciso che il nostro voto sarebbe stato il Non Voto: nessuna soluzione tra quelle offerte rispecchiava il nostro pensiero. E la V rossa di moVimento è tornata a farsi sentire”.
“‘Vivere Rescaldina ne esce a pezzi”
“E’ però interessante dal nostro punto di vista anche un commento politico su come il Pgt sia stato
approvato e sulle sue conseguenze, sempre politiche: Vivere Rescadina ne esce indubbiamente a pezzi – sentenzia il M5S -. Come abbiamo fatto notare durante le fasi finali della discussione, il numero legale (9 consiglieri) è stato garantito esclusivamente dall’opposizione; Vivere Rescaldina (nelle cui fila pare siano volati gli stracci) si è presentata in aula senza avere i numeri per portare a casa il documento forse più importante di tutta la consiliatura. Tra assessori che non partecipavano al voto per scelta politica (secondo loro) o per conflitto di interesse (secondo tutta l’opposizione) e consiglieri di maggioranza che abbandonavano l’aula, le fila di Vivere Rescaldina si sono rapidamente e pericolosamente assottigliate, mettendo a serio rischio l’approvazione del documento. Inoltre, è risultata evidente la spaccatura interna a Vivere Rescaldina, tra la componente Pd e quella più laica, tanto che, sistematicamente, le decisioni prese dal
capogruppo (e candidato sindaco) di comune accordo con gli altri gruppi consiliari, riguardanti lo
svolgimento dei lavori, venivano smentite tempo zero dalle contro decisioni del Sindaco (decisioni
diciamo noi poco ponderate, e che hanno portato alla sovrapposizione del Consiglio comunale con
un matrimonio già programmato in sala consiliare, obbligando così il consiglio ad interrompere i
suoi lavori, cose mai viste). Frizioni evidenti che se miravano a rimarcare la supremazia della
componente Pd all’ interno della lista, con la mancanza del numero legale hanno spostato il
timone nelle mani della parte laica e di Noi X . Nella sostanza, Noi X, in vista delle prossime elezioni, salva il Pgt di Vivere Rescaldina (che da sola non sarebbe riuscita ad approvarlo) e, dopo aver probabilmente condizionato la scelta del candidato sindaco, ora mette un’ ipoteca sull’egemonia nella lista. Ricorda un po’ il ruolo dei socialisti nel vecchio
pentapartito di democristiana memoria. In ultimo, a coronamento della debacle legata a questo Pgt, come non notare la quasi totale assenza di cittadini e stampa ai lavori del Consiglio? Con uno streaming di qualità oscillante tra
l’infimo ed il ridicolo e una sala consiliare vuota, sia di cittadini che di stampa e di consiglieri,
questi 5 anni di guida Vivere Rescaldina mettono la pietra tombale sulla parola Partecipazione che, parafrasando Nanni Moretti, si nota di più quando non c’è. Cioè sempre. E indubbio che il primo giugno, tra mutui multimilionari dell’ ultimo momento e piani approvati grazie a maggioranze virtuali, chiunque vincerà le elezioni sarà chiamato a governare non un paese, ma un cumulo di macerie. E non sarà bello per nessuno”.