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Cultura in Lombardia, ecco le linee guida per il 2024

Il consigliere regionale Sergio Gaddi: "Un sistema articolato di risposte sostenibili e mirate"

Cultura in Lombardia, ecco le linee guida per il 2024
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Nella Commissione VII di Regione Lombardia (Cultura, ricerca e innovazione, sport, comunicazione) il vicepresidente, il consigliere Sergio Gaddi, è stato relatore del “Programma operativo annuale per la cultura 2024”.

Cultura in Lombardia, ecco le linee guida per il 2024

Il “Programma operativo annuale per la cultura 2024” - illustrato poi in dettaglio alla Commissione VII dal direttore generale dell’Assessorato Cultura Sabrina Sammuri, è uno strumento di programmazione relativo alla disciplina degli interventi e delle attività per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale della Lombardia, nonché alla promozione e alla organizzazione di attività culturali e dello spettacolo.

Ha spiegato Gaddi:

"Si tratta di un sistema articolato di risposte sostenibili e mirate alle esigenze delle città e dei territori lombardi. Prende atto che i luoghi di produzione e fruizione della cultura si sono moltiplicati, e pertanto dobbiamo restare al passo con i tempi. Nel piano Regione Lombardia si concentra, tra l’altro, sul sostegno a settori strategici come le produzioni cinematografiche girate in Lombardia e la digitalizzazione dei nostri archivi storici".

Il Programma attua gli obiettivi strategici del Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile della XII legislatura, in particolare gli obiettivi “6.1.1 Ampliare e diversificare l’offerta culturale” e “6.1.2 Sostenere il sistema culturale lombardo”. Tali obiettivi strategici si articolano in 15 obiettivi prioritari.

Ha aggiunto il consigliere regionale di Forza Italia:

"Si possono sintetizzare in alcune parole chiave: innovazione, ad esempio nel sostegno alla programmazione di spettacoli dal vivo; collaborazione tra pubblico e privato; sostegno ai giovani, che sono il nostro futuro e sono minacciati dalla povertà culturale ed educativa, specie dopo l’emergenza Covid; partnership interregionali e internazionali dove il merito e la qualità siano al primo posto; valorizzazione dei nostri giacimenti culturali materiali e immateriali, anche con un notevole sforzo di digitalizzazione della memoria. Penso in particolare all’archivio di Etnografia e storia sociale di Palazzo Lombardia".

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