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Coronavirus, polemica sulle mascherine in Lombardia. Monti: "Dal M5S attacchi vergognosi"

Coronavirus, polemica sulle mascherine in Lombardia. Monti: "Dal M5S attacchi vergognosi"
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L'articolo dell'Espresso sul ritardo nell'acquisto delle mascherine contro il coronavirus da parte di Regione Lombardia accende il dibattito politico. Emanuele Monti (Lega): "5 Stelle vergognosi, il loro Governo ci abbandona e loro fanno sciacallaggio".

Coronavirus, caso mascherine in Lombardia

Dovevano arrivare il 27 febbraio ma il 2 marzo Palazzo Lombardia ha dovuto annullare l'ordine. Tutto da rifare e ritardo di 15 giorni rispetto le previsioni (e le promesse) per le 4 milioni di mascherine necessarie ad affrontare l'emergenza coronavirus. Il primo duro attacco alla Giunta regionale era arrivato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli:

"Mentre si elogiano medici ed infermieri chi dovrebbe tutelarli non è in grado di gestire un bando di gara. (...) Tutto questo è davvero assurdo, la Giunta lombarda gestisce la Sanità come se fosse un’attività qualsiasi e non come un servizio essenziale per la salute dei propri cittadini".

Monti: "Sciacallaggio vergognoso"

Attorno alla Giunta e al suo operato si sono subito alzati gli scudi leghisti. Tra questi, quello del consigliere e presidente della Commissione Regionale Sanità Emanuele Monti:

"È triste vedere come in un momento di emergenza, che non ha eguali nella storia recente per la sua drammaticità, ci siano esponenti eletti nelle istituzioni che, anziché rimboccarsi le maniche e fare quadrato per la Lombardia, arrivano addirittura a remare contro gli stessi cittadini lombardi, pur di difendere il proprio partito e il proprio premier, che ad oggi non si è ancora fatto vedere qui in Lombardia, come sarebbe suo dovere".

"Fidati del Governo centrale"

Le colpe, secondo Monti, non sarebbero di Milano ma di Roma:

"Fumagalli attacca Regione Lombardia per la sola 'colpa' di essersi fidata del Governo centrale, che aveva assicurato supporto per l'acquisizione di mascherine – spiega Monti – e usa questo momento drammatico per fare polemica in maniera non solo sterile, ma offensiva verso milioni di lombardi che stanno lottando ogni giorno per difendersi dal virus e per cercare di condurre una vita quasi normale. Cosa c'entra la legittima richiesta di autonomia con una situazione d'emergenza, nella quale conta la solidarietà nazionale? Forse i lombardi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà? La storia dice l'esatto contrario: abbiamo sempre dato tantissimo, oggi non ci vergogniamo a dire che abbiamo bisogno di aiuto. Purtroppo, vediamo che c'è chi, come Fumagalli, anziché aiutare i lombardi dai quali è stato eletto, si dedica ad un vero e proprio sciacallaggio politico, pur di difendere il proprio premier, il quale rimane comodamente lontano dal fronte dell'emergenza".

I numeri

Il consigliere conclude con alcuni numeri sul fabbisogno di mascherine in Lombardia:

"Quello annuale è normalmente  di alcune centinaia di migliaia all’anno, mentre in emergenza Covid-19 è di almeno 150.000 al giorno per il solo personale sanitario e per i medici di base. Già prima dell’emergenza, Regione si è impegnata per l'acquisto di milioni di mascherine. Va sottolineato che la protezione Civile nazionale, che nelle intenzioni avrebbe dovuto approvvigionarci del necessario, ad oggi ha consegnato appena 210.000 mascherine, quindi poco più del fabbisogno giornaliero".

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