Sanità

Carenza di medici di base, via libera alla mozione Lega. Che bussa al Ministero

Diverse le richieste al Governo e alla Giunta Fontana. Ormai delle parole di Giorgetti di soli due anni (e un'epidemia) fa non si sente più nemmeno l'eco

Carenza di medici di base, via libera alla mozione Lega. Che bussa al Ministero
Pubblicato:

L'emergenza Covid ha fatto cambiare molte idee, e tra queste quelle di alcuni partiti circa l'importanza dei medici di base. Un cambio radicale dalle dichiarazioni del numero due della Lega Giancarlo Giorgetti alla mozione approvata oggi in Consiglio Regionale su proposta del centrodestra, e sullo stesso tema: la carenza di medici di base.

Carenza di medici di base, si bussa a Roma

Era l'agosto 2019 quando Giancarlo Giorgetti, all'epoca Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Governo Conte I, in merito agli allarmi sulle carenze di medici di base in tutto il Paese diceva che "nei prossimi 5 anni mancheranno 45mila medici di base, ma chi va più dal medico di base? Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito".

LEGGI ANCHE: Non ci sono medici di base: in Ats Insubria oltre 3mila ore vacanti

Due anni e una pandemia dopo, la Lega in Consiglio Regionale bussa al Governo chiedendo di aumentare i finanziamenti per le borse di studio e di anticipare la fine dei corsi di formazione, dopo anni di allarmi lanciati dal centrosinistra quasi totalmente ignorati o, quando accolti, rimasti sulla carta.

Oggi delle parole di Giorgetti non si sente più nemmeno l'eco. "I medici di base rappresentano la spina dorsale del sistema sanitario nazionale, sono il primo punto di riferimento e di assistenza per i cittadini - dichiarano Francesca Brianza, Marco Colombo ed Emanuele Monti, i consiglieri regionali varesini del Carroccio - Per questo è necessario porre in essere una serie di misure per bloccare il drastico calo di medici che si sta verificando e invertire questa tendenza. Come Lega, abbiamo presentato una serie di proposte concrete che la Giunta porterà sui tavoli dei Ministeri competenti".

LEGGI ANCHE: Sos medici di base, Astuti (Pd): "Da anni lanciamo l'allarme, la Regione non ha fatto nulla"

Le proposte al Governo

I tre consiglieri scendono nel dettaglio:

"Nel testo chiediamo al Governo di incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole almeno alla quota prevista per il triennio 2019/2022, ovvero 313 – spiegano i consiglieri leghisti – quindi anticipare la fine del corso di formazione del triennio 2018/2021, mantenendo ovviamente inalterato il monte ore formativo. In questo modo 379 tirocinanti diventerebbero effettivi già nei prossimi mesi e non l’anno prossimo.

Non solo – proseguono gli esponenti della Lega – siccome come lombardi siamo abituati ad agire, per quanto in nostro potere e di nostra competenza, la Giunta regionale ha istituito il tirocinio professionalizzante per consentire ai medici in formazione di concorrere all’assegnazione degli ambiti con carenze e riuscire così ad assistere fino a 1.000 pazienti. Questo tirocinio andrà a sostituire l'attività svolta in affiancamento presso un ambulatorio del medico di medicina generale".

Oltre a quelle richieste, i firmatari chiedono anche, sempre alla Giunta, di farsi portavoce con il Governo per rivedere l’Accordo Collettivo Nazionale in funzione di una premialità per i medici di medicina generale che decidono di aumentare il massimale di assistiti; quindi di aumentare la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a 1.000 mantenendo la borsa di formazione, oltre a semplificare l’accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione o soprannumerari che volessero intraprendere la carriera di medico di medicina generale.

"È fondamentale inoltre valutare una rimodulazione degli accessi alla facoltà di Medicina, così da superare i problemi legati alla carenza di medici di base" sottolineano i consiglieri regionali.

"Servono azioni mirate e concrete"

“Occorre intervenire subito con azioni mirate e concrete per tamponare questo drastico calo – aggiungono – nei prossimi cinque anni infatti, a livello nazionale, avremo nel Paese oltre 14mila medici in meno. Si tratta del 53% del totale e significa che circa 14 milioni di italiani resteranno senza copertura di un medico di base. La nostra Regione in particolare sarà quella più penalizzata, visto che ne perderà da qui al 2028 ben 4.167. Numeri drammatici, sui quali occorre una pronta risposta. Con la mozione approvata, abbiamo consegnato una lista precisa di interventi che possono concretamente arginare il problema”.

Ma negli anni a venire non basterà solo tamponare, occorrerà rivedere il sistema per riuscire ad invertire la tendenza. E questo sarà possibile solo investendo sempre di più sulla formazione e quindi con le borse di studio. E soprattutto eliminando, o quantomeno rendendolo molto più elastico, il numero chiuso alle Facoltà. L’emergenza Covid ha dimostrato come sia fondamentale la presenza di medici sul territorio. Negli ultimi decenni, i governi di centrosinistra hanno effettuato tagli irresponsabili alla Sanità, i cui effetti negativi sono stati parzialmente tamponati da Regione Lombardia per quanto possibile. Ora, è il momento di agire in senso opposto e tornare a far crescere la nostra sanità pubblica” concludono.

Seguici sui nostri canali