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Caos codici fiscali a Gerenzano: non verranno più modificati

Dopo i disagi vissuti dagli anziani delle leve tra il 1928 e il 1950, il sindaco ha comunicato un'importante novità.

Caos codici fiscali a Gerenzano: non verranno più modificati
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C’è finalmente una svolta per gli anziani nati tra il 1928 e il 1950 a Gerenzano: con il rinnovo del documento d’identità, non dovranno più subire i disagi relativi al cambio del codice fiscale. Il loro Comune di nascita resterà Gerenzano, al contrario di quanto avvenuto con i primi gerenzanesi coinvolti, e non Saronno, nonostante all’epoca il primo non fosse un ente locale autonomo, ma una frazione del secondo. Il sindaco Stefania Castagnoli ha infatti emanato una direttiva a seguito della quale l’ufficio Anagrafe e Stato civile non dovrà più procedere alla modifica del luogo di nascita e quindi del codice fiscale.

La misura introdotta dal sindaco Castagnoli

«Tale misura è stata adottata per evitare ulteriori disagi. L’Amministrazione resta a disposizione per offrire supporto a quanti stiano ancora affrontando difficoltà, collaborando per una pronta risoluzione delle problematiche», commenta il sindaco Stefania Castagnoli.  Sulla questione è intervenuto anche il gruppo «Insieme è Libertà per Gerenzano», guidato da Stefano Gianni: «Confermiamo la nostra disponibilità al dialogo e al confronto. Un confronto che si svolge attraverso relazioni costanti con le realtà sociali, culturali, sportive e religiose: gli operatori economici, le associazioni sportive, il Corpo musicale, i gestori del Parco degli Aironi, la direzione scolastica, la parrocchia, l’oratorio, il centro anziani, gli uffici comunali, tutti i cittadini e numerosi altri interlocutori. Tutti portatori di istanze, suggerimenti e osservazioni che trovano ascolto nei percorsi istituzionali attivati dall’Amministrazione». E ancora: «Riteniamo che la libertà di parola e il diritto al confronto siano valori fondamentali della nostra democrazia, né saranno mai, messi in discussione dalle nostre scelte comunicative. Tuttavia i social media non sono il luogo idoneo per sviluppare un dibattito politico rispettoso. La modalità comunicativa propria delle piattaforme social, caratterizzata da immediatezza, semplificazione e talvolta esasperazione dei toni, non favorisce il confronto civile che invece la complessità dell’Amministrazione pubblica richiede».

La comunicazione con i cittadini

Per quanto riguarda la comunicazione con i cittadini: «Abbiamo scelto di utilizzare i nostri canali social come strumenti di informazione: per aggiornare i cittadini sulle attività dell’Amministrazione, per offrire spiegazioni sulle scelte e per mantenere un filo diretto di comunicazione unidirezionale. I commenti non sono abilitati non per limitare la libertà di espressione, ma per preservare la completezza dell’informazione e per indirizzare il confronto attraverso i canali più appropriati. Chi desidera porre domande, avanzare osservazioni o esprimere il proprio punto di vista, manifestando anche il proprio dissenso, può sempre farlo attraverso i canali istituzionali, che rimangono  operativi: appuntamenti con il sindaco o con gli assessori, richieste inoltrate agli uffici competenti, contatti diretti con gli indirizzi ufficiali». Infine: «Le sedi istituzionali sono luoghi aperti al confronto democratico. Siamo convinti che la partecipazione sia la linfa della democrazia, ma che essa debba svilupparsi attraverso modalità che garantiscano rispetto reciproco, approfondimento dei temi e reale volontà di costruire. La nostra disponibilità al dialogo è totale».

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