Variante al PGT

Area ex Parma, Saronno in azione: "Non perdiamo l'occasione"

"Un lato contestabile risiede nel fatto che le tante opportunità offerte dalla riqualificazione sembrano rivelarsi occasioni perse per un vero sviluppo della città".

Area ex Parma, Saronno in azione: "Non perdiamo l'occasione"
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Dopo aver saputo delle parole della consigliera comunale Marta Gilli in merito al piano attuativo in variante al PGT dell’area ex Parma, interviene sul tema anche Saronno in azione.

Area ex Parma, Saronno in azione: "Non perdiamo l'occasione"

"Stando alle sue parole, il piano attuale non si discosterebbe significativamente da quello approvato (con i voti contrari di PD e Tu@Saronno) dal Consiglio nel luglio 2020, nonostante alcune delle criticità giustamente richiamate dalla Gilli siano state scritte nero su bianco dai tecnici
comunali ormai quasi un anno fa.

Non si devono contestare ideologicamente e a priori il progetto di realizzazione delle due torri residenziali e del supermercato, o la rimozione dell’area verde a beneficio del PalaEXBO. Il progetto delle torri rispetta la volumetria concessa dal PGT e consentirebbe, volendolo, un aumento della superficie verde; il supermercato potrebbe rivelarsi un utile servizio per i residenti; il PalaEXBO è uno spazio pubblico e valorizzarlo a discapito di un’area giochi residuale (vicina a quella di via Monte Santo) non ci sembra un peccato mortale – alzi la mano chi ha mai visto giocare un bambino su quelle altalene: Saronno ha certo bisogno di più verde pubblico, ma che sia concentrato in poche aree,
sicuro, ben servito e facilmente raggiungibile. Ciò detto, i valori degli indicatori di vivibilità e sostenibilità ambientale della città di Saronno meritano un’attenta riflessione. Mossi da questa preoccupazione, ad oggi circa 600 cittadini hanno già firmato una petizione online disponibile su change.org e promossa da Ambiente Saronno, perché il progetto complessivo venga rivisto dando priorità alla valorizzazione degli spazi pubblici e al rispetto dell’ambiente, per inaugurare un nuovo modello di rigenerazione urbana.

Entrando nel merito del progetto, un lato contestabile risiede nel fatto che le tante opportunità offerte dalla riqualificazione sembrano rivelarsi occasioni perse per un vero sviluppo della città. Facciamo qualche esempio:
1. Si crea una nuova strada di collegamento tra via Piave e via Monte Grappa, creando seri problemi di sicurezza su via Piave (è previsto un incrocio rialzato, comunque problematico su una strada con rilevanti flussi) e non affrontando le criticità di via Monte Grappa, strada priva di marciapiedi in prossimità di una scuola materna.
2. Si prevedono molti parcheggi pubblici a raso, a servizio del supermercato, ma ne servirebbero di più in via Monte Grappa, a servizio della scuola materna.
3. Si crea un ennesimo moncone di ciclabile sulla nuova via, senza alcun accenno a un piano di connessione ai percorsi ciclabili esistenti.
4. L’area cani, per la quale evidentemente si faticava a trovare una nuova collocazione, viene spostata su via Monte Grappa, a 100 metri da quella di via Don Monza e ad eccessiva distanza dal suo attuale bacino di utenza.

Tutti questi interventi vengono pianificati a spese dei saronnesi: sono previsti a carico dell’attuatore 400.000€ di oneri di urbanizzazione, ma non troviamo traccia dei consistenti benefici per la collettività a cui tali oneri dovrebbero contribuire. Si potrebbero incrementare i servizi rivolti ai residenti o, quanto meno, gli interventi proposti dovrebbero essere resi più utili per i cittadini, per esempio:
1. riqualificando via Monte Grappa (marciapiede e parcheggi);
2. progettando un innesto viabilistico su via Piave più sicuro e funzionale;
3. studiando un razionale itinerario ciclopedonale che si ricolleghi a via Roma (magari passando dietro il PalaEXBO, evitando il tratto più pericoloso) e coinvolga la viabilità ciclabile di tutto il quartiere, oggi penalizzata dal doppio senso unico parallelo di via S. Michele e via Doberdò;
4. pensando ad una soluzione per il parco giochi e l’area cani che tenga conto degli spazi verdi preesistenti di via Monte Santo e via Don Monza.

Il nostro suggerimento all’Amministrazione non è, quindi, di rifiutare la variante al PGT, ma di accoglierla solo nel momento in cui si saranno trovate soluzioni più in linea con gli interessi della nostra comunità".

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