Osservatorio PEM: 33 nuove imprese annunciate nel 2025
Oltre al numero di operazioni, appare di buon auspicio per il prosieguo dell’anno anche la conferma della presenza di alcuni deals di dimensioni significative
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Dopo un anno caratterizzato da risultati assolutamente soddisfacenti, che ha visto il settore confermarsi su livelli di attività rilevanti migliorando le evidenze del 2023 e avvicinandosi al 2022 dei record, il mercato del private equity riparte nel 2025 con ottimi numeri: sono ben 33 i nuovi investimenti annunciati nel corso del mese di gennaio appena concluso.
Osservatorio PEM: 33 nuove imprese annunciate nel 2025
Nel 2024, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo, attivo nell’ambito delle attività della LIUC Business School di Castellanza, aveva mappato 34 investimenti (24 a gennaio dell’anno precedente).
Oltre al numero di operazioni, appare di buon auspicio per il prosieguo dell’anno anche la conferma della presenza di alcuni deals di dimensioni significative, su tutti l’aumento di capitale in Golden Goose completato da Blue Pool Capital.
“I dati mostrano come i private equity, con le loro competenze, supportano il percorso di consolidamento delle piccole e medie imprese Italiane e accompagnano gli imprenditori nella crescita strutturale anche in ambito internazionale. Questo avviene soprattutto attraverso add-on transfrontalieri che rappresentano ormai da mesi una percentuale sostanziale delle operazioni concluse dagli operatori del settore” dichiara Emidio Cacciapuoti, Partner ADVANT Nctm.
Le operazioni mese per mese
2023 | 2024 | 2025 | |
Gennaio | 24 | 34 | 33 |
Fonte: Private Equity Monitor – PEM
Le percentuali di quanto fatto
A gennaio, le operazioni di buy out hanno rappresentato l’82% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 48%, segnale che gli operatori si sono concentrati maggiormente sul potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies, evidenza tipica degli ultimi anni, più che sulla ricerca di nuove realtà per “arricchire” il proprio portafoglio. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Veneto sugli scudi, da segnalare la buona performance di Toscana e Lazio; prodotti industriali, ICT e terziario sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti che costituiscono da soli oltre un terzo dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 61% delle operazioni concluse, decisamente sopra la media rispetto agli ultimi anni.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® non ha mappato acquisizioni dirette all’estero realizzate da player domestici, ma di contro ha rilevato una incredibile frequenza di add-on aventi quale target company un’azienda straniera, addirittura nove, essenzialmente nell’Europa Continentale, con Francia e Spagna “mete di conquista” privilegiate.
Cos'è il PEM
Il Private Equity Monitor - PEM® è un Osservatorio attivo presso la LIUC Business School, in collaborazione con AIFI, grazie al contributo di Advant Nctm, Deloitte, Di Luccia & Partners, Equita, Equity Factory, Fondo Italiano d’Investimento SGR, Riello Investimenti SGR e Valori Asset Management.
L’Osservatorio sviluppa da venticinque anni un’attività di monitoraggio permanente sugli investimenti in capitale di rischio realizzati nel nostro Paese, al fine di offrire ad operatori, analisti, studiosi e referenti istituzionali, informazioni utili per lo svolgimento delle relative attività.
Il PEM® si concentra sulle operazioni realizzate da investitori privati e prende in considerazione soltanto gli interventi successivi a quelli cosiddetti di “start up”, focalizzandosi quindi sugli investimenti finalizzati alla crescita aziendale (expansion), o alla sostituzione parziale o totale del precedente azionariato da parte di investitori istituzionali (replacement, buy out e turnaround), nonché sulle operazioni del mondo Infrastrutture.